Due striscioni che chiedono aule da una parte e basta ai doppi turni dall’altra e un corteo di protesta che, partito dall’esterno del plesso di Fondobosso, si è snodata fino all’esterno della Farmacia Sant’Anna. Gli studenti delle classi III, Iv e V dell’istituto Alberghiero di Ischia hanno protestato contro la carenza di aule cui si è unita anche quella di parcheggio e lo hanno fatto – alla presenza delle forze dell’ordine – in maniera civile e composta facendo sentire (e vedere) il loro dissenso verso una situazione che va avanti da tempo immemore. All’esterno ci sono anche forze dell’ordine, docenti, qualche genitore. Il corteo è breve, la protesta pure al punto che gli studenti entreranno in classe in tempo per sostenere la seconda ora di lezione programmata alle 9.30. Parlano all’unisono le due rappresentanti d’istituto, Cristiana D’Abundo e Alessandra Sangermano che spiegano il loro disagio al cronista: «Siamo costretti a sopportare da tempo i doppi turni, sono situazioni comunque stancanti anche mentalmente, ogni giorno usciamo alle 3 e poi comunque ci tocca studiare per il giorno successivo. Questo stato di cose fa sì che la maggior parte dei ragazzi non abbia una vita sociale. Non c’è solo il problema delle aule, quest’anno si è aggiunto pure quello del parcheggio a causa dei lavori in corso di svolgimento nella zona del Palazzetto e dello Stadio Mazzella. In molti al mattino arrivano in ritardo perché non sanno dove parcheggiare e questo è un problema che invese non soltanto gli studenti ma anche il corpo docente ed i collaboratori». Cristiana e Alessandra sono al quinto anno, dunque hanno sofferto questa paradossale situazione per un lustro: «Proprio così – spiegano – ma per la verità questa incresciosa situazione va avanti da almeno due decenni. Non è giusto vedere che il Liceo ha trovato così rapidamente risposte ai suoi problemi mentre noi in tutto questo tempo non abbiamo portato a casa uno straccio di risultato».
Pieno sostegno ai giovani studenti dell’Albnerghiero arriva anche dal dirigente scolastico Mario Sironi che così esordisce: «I ragazzi oggi (ieri per chi legge, ndr) hanno deciso di mettere in atto un piccolo momento di protesta per la carenza di aule cui adesso si è unita pure quella di parcheggio. Abbiamo dato una mano e supportato i nostri giovani in questa iniziativa perché riteniamo che uno dei compiti fondamentali della scuola sia quello di educare a essere cittadini consapevoli. Consapevoli, in questo caso, che rivendicare i propri diritti non significa certo ottenere un favore. E’ solo il primo momento di una serie di attività che il comitato studentesco intende mettere in piedi. Passano gli anni, è crollato il Muro di Berlino, è cambiato il mondo, qui resta solo una sicurezza che magari potrà anche rassicurare qualcuno, e quella sicurezza è rappresentata dal fatto che al “Telese” mancano le aule». La delusione di Sironi traspare anche dall’amarezza che accompagna le sue parole, specie quando aggiunge: «Scherzando con qualche amico ho detto che si pensa a costruire il Ponte di Messina che sarà di certo una meravigliosa opera di ingegneria e tecnologia, ma nel mentre ci si ragiona non si riescono a trovare 15 aule a Ischia. Eppure non siamo nella foresta amazzonica, ma anche in un’isola con una notevole presenza di edifici, ecco perché si fa davvero fatica a credere che non si riesca a trovare una soluzione e nemmeno a programmarla. Sono consapevole che i problemi non si affrontano muniti di bacchetta magica, ma siamo davanti a un vulnus grave per le classi dirigenti isolane. Certo, l’interlocutore è la Città Metropolitana, ma sull’isola è mancato chi ponesse con forza e incisività il problema il problema tenuto conto del fatto che un istituto come il “Telese” è un punto di riferimento per la formazione e l’istruzione ischitana per tutta una serie di ragioni. Insomma, lasciatemi dire che la disattenzione nei suoi confronti è anche un incide della cultura dello sviluppo economico che dalle nostre parti è oggettivamente un po’ raffazzonata».
FOTO FRANCO TRANI