Vito Iacono difende la libertà di stampa
Il consigliere di minoranza di Forio esprime solidarietà umana e politica dopo i recenti annunci di querele verso giornalisti e testate colpevoli di aver riportato quanto pubblicato in alcuni manifesti ingiuriosi: “Si cerchino gli autori, piuttosto…”
“Penso che la Politica e chi la rappresenta debba testimoniare la propria onestà, la propria integrità nella quotidianità dei fatti, degli atti e delle opere ed è così che si sconfiggono e smentiscono calunnie, offese, diffamazioni. Il ricorso ricorrente alla magistratura per querele e denunce di ogni tipo rappresentano solo un segno di grande debolezza della Politica nella sua accezione più autentica e vera”. E’ questo il pensiero in libertà di Vito Iacono, consigliere di minoranza di Forio, che con una esternazione pubblica prende posizione in maniera chiara e netta su fatti recenti, in alcuni casi recentissimi, che vedono sempre più gli operatori dell’informazione locale essere oggetto di querele.
L’esponente politico non ha dubbi e scende nel dettaglio per far capire anche qual è il preciso caso al quale fa riferimento: “E comunque penso sia giusto testimoniare solidarietà, ed è quello che intendo fare, a chi riceve offese ed accuse in forma anonima, ancorché pubblica, ed è giusto che si faccia di tutto per individuare i responsabili di scritte anonime ed ingiuriose, ma non capisco e non giustifico il perché si chiami in causa la stampa che da notizia di un evidente e grave fatto di cronaca facendo illazioni sul loro operato. Sono convinto che chi ha annunciato querele contro Ida Trofa e la testata giornalistica Positano News, ai quali va la mia solidarietà umana e politica, vorrà rivedere i propri propositi e rinunciare a quell’azione. Ed ancora di più confido che la parte politica di quella Comunità, quella assente e silente che non si fa carico del dolore, della paura, delle incertezze, delle frustrazioni di una parte di Comunità duramente colpita, e più volte, in pochissimo tempo, da lutti e distruzioni, vorrà comprendere che magari quella Gente, le donne, gli uomini, i giovani, gli anziani, in tutto quello che si sta facendo non trovano risposte alle loro legittime domande, ai loro tanti perché. Ma il non sentirsi rappresentato, i loro silenzi non giustificano violenze verbali, striscioni anonimi, accuse generiche! Non è così che si vince la paura e si ottengono le giuste e necessarie risposte!”.
Poi la riflessione di Vito Iacono si conclude così: “Penso che se qualche cittadino, sbagliando, ha ritenuto di fare striscioni con scritte infamanti, delle quali a dire il vero ignoro i contenuti, è perché manca la Politica, manca il dibattito politico, manca il confronto, anche lo scontro civile nel rispetto dei principi alti di democrazia e partecipazione, per dare voce a chi non la pensa come loro, soprattutto per concorrere insieme alle scelte migliori. Ma continuo a non capire cosa c’entri la stampa. E sono certo che i tanti, troppi silenzi non sono frutto di interessi, intimidazioni, mediazioni. Non nel luogo del lutto e del dolore, non quando ci sono ferite ancora aperte di famiglie con bimbi in cerca di una casa, di futuro, di speranza, non con persone anziane che si sentono sole, tradite, abbandonate. Non nel luogo dei diritti lesi e dei bisogni disattesi! Non in quella terra che non c’è più”.