Vite Sospese, morire lontano da Casamicciola
Il popolo della cittadina termale nasce e passa a miglior vita mentre è in esilio forzato: siamo già a 15 vittime mentre si è costretti ad alloggiare in albergo o immobili presi in fitto altrove
Il popolo di Casamicciola nasce e muore lontano dalla sua terra.Muore aspettando giorni e sicurezze con non arriveranno. Una comunità sospesa tra gli hotel e provvedimenti istituzionali che non arrivano. Un solo bimbo è nato a Casamicciola da genitori ancora residenti a Casamicciola Terme ma costretti a vivere fuori. In un altro paese. Invece una donna di 78 anni evacuata dalla sua casa di Piazza Bagni è morta in hotel, sul lungomare di Casamicciola a pochi metri dalla abitazione che non vedrà mai più. Aveva trascorso il Natale nella struttura alberghiera insieme agli altri ospiti, condiviso insieme le festività, poi la morte, improvvisa, è sopraggiunta colpendola nel sonno. Amato Rita, vedova Ossino, sfollata, non tornerà più a casa. A lei è toccata la stessa triste ed inaccettabile sorte, toccata a tanti terremotati. Luisa Taliercio 71 anni di via Spezieria è morta a casa sua in attesa di sapere se e quando evacuare in conseguenza dei nuovi piani speditivi e dell’allerta meteo. Era una cittadina storica di Casamicciola Alta. Dal 2017 aveva combattuto per ricostruire casa e restarci a vivere.
Non basta la memoria delle 12 vittime di quel maledetto 26 novembre, di chi dopo quel giorno non ha saputo più vivere. I trigesimi delle vittime hanno cominicato ad essere celebrati dal 7 gennaio. Sono già tre i morti nel post disastro di questo tragico 2022. Quella di Casamicciola è una comunità destinata a scomparire in assenza di azioni concrete. 14 vittime, oltre 400 sfollati dall’alluvione. Più di 1000 che ancora attendono risposte dal sisma. Costretti nelle stanze degli hotel, nei monolocali presi in fitto in luoghi stranieri mentre le istituzioni e gli enti preposti si trastullano. È questo non è niente dinanzi alla prospettiva dinanzi alla prospettiva della morte, di poter morire ancora di “cattivo tempo”.
Eleonora Sirabella, Salvatore Impagliazzo, suo padre Gioacchino Impagliazzo 13 esima vittima della sciagura di novembre, Maurizio Scotto di Minico, Giovanna Mazzella e il piccolo Giovangiuseppe di appena 22 giorni, la famiglia composta dai coniugi Gianluca Monti e Valentina Castagna e dai tre figli Michele, Francesco e Mariateresa. Con loro anche il feretro di Nikolina Ganceva Glacova, la 58enne di nazionalità bulgara, compagna di un casamicciolese ed infine Mariateresa Arcamone, l’ultima delle dodici vittime della frana recuperate dal fango. Dopo Natale la comunità dice addio anche a Rita Amato. Dopo la Befana ha lasciato questo mondo Luisa Taliercio.