Il giorno dopo atmosfera, sensazioni e copione sono praticamente quelli di sempre. Da una parte c’è chi si risveglia ebbro di gioia (e magari non solo di quella, in fondo in casi del genere un eccesso ce lo si può concedere), dall’altra chi invece fa terribilmente fatica a smaltire la delusione e forse magari non la smaltirà mai considerando le proporzioni di quella che più che una sconfitta può essere definita una debacle. Senza se e senza ma, per quanto possa apparire crudele la matematica non è un’opinione. E in quel di Serrara Fontana i numeri il giorno precedente hanno tributato un vero e proprio plebiscito a Irene Iacono, affossando in maniera davvero crudele le velleità di Cesare Mattera, che voleva tornare a occupare una poltrona come quella di sindaco che in passato gli era già appartenuta. Ma prima di addentrarci nelle analisi, è il caso di soffermarsi sulla composizione del nuovo consiglio comunale, che oltre a risultati annunciati regala magari anche qualche esclusione eccellente. La composizione, è noto, è di otto consiglieri di maggioranza e quattro di minoranza e tale sarebbe stata a prescindere dallo scarto tra i due rivali. Con il neo sindaco Irene Iacono siederanno nell’assise l’ex primo cittadino Rosario Caruso, poi Tilde Trofa (268) e a seguire Toni Galano, Eugenio Carlo Mattera, Lucio Poerio, Roberta Mattera, Dario Iacono ed Enzo Drago. Tra le fila della minoranza eletti, oltre al candidato sindaco Cesare Mattera, Filomena Mattera, Aniello Mattera e Palma Iacono.
CARUSO RECORDMAN DI PREFERENZE, ROBERTO IACONO FUORI DAL CONSIGLIO
Un po’ di numeri: Rosario Caruso è il candidato consigliere più votato, colleziona la bellezza di 316 preferenze che in un territorio circoscritto e con elettorato risicato come quello di Serrara Fontana (alle urne si sono portati 2.101 cittadini) sono un botto niente male: in pratica, l’ingegnere è stato votato da un cittadino su sette. Notevole anche il risultato di Tilde Trofa che si ferma a 268 preferenze, che in proporzione sono ancor più una enormità laddove si consideri che la consigliera uscente veniva da due candidature a sindaco ma anche da dieci lunghi anni passati tra le fila dell’opposizione. Tra le fila di Cesare Mattera, l’esclusione che pesa più delle altre è quella del consigliere uscente Roberto Iacono, che si ferma a 64 voti: troppo pochi, se si pensa che il quarto scranno in consiglio lo conquista Palma Iacono che di preferenze invece ne porta a casa 97.
IL SINDACO “ROSA” E LA CRUDA ANALISI DEL VOTO
Ma il giorno dopo è anche quello di una serie di valutazioni. Il primo riguarda il fatto che l’isola per la seconda volta può fregiarsi di un sindaco donna. Successe nel 2007 quando Lacco Ameno premiò in una campagna elettorale combattutissima Tuta Irace. Ora, a distanza di quattordici anni, la storia si ripete e forse non è un caso che questo succeda in quel di Serrara Fontana, il Comune definito – in virtù di uno stereotipo che però forse non ha più motivo di essere – il territorio isolano più tradizionalista e conservatore e meno incline alle “rivoluzioni”. Ecco, allora la vittoria di Irene Iacono potrebbe anche essere la molla per un maggiore coinvolgimento del sesso femminile nella politica attiva, nella quale ancora oggi spesso le donne si trovano ad essere protagoniste più per necessità (il riferimento è all’obbligo di inserire quote rosa nelle liste) che non per passione e convinzione. Che la gente abbia voluto premiare il nuovo sindaco e quella costola dell’amministrazione uscente rimasta nell’alveo della compagine “Andiamo avanti per Serrara Fontana” è chiaro e lapalissiano, ma è evidente che bisogna anche cercare di capire come abbiano potuto gli avversari ottenere un “cappotto” di dimensioni impressionanti, che nemmeno i vincitori avrebbero neppure lontanamente messo in preventivo. Difficile pensare a un astio pre concettuale nei confronti di Cesare Mattera, molto probabilmente è stata la composizione della lista che non ha fatto breccia nell’elettorato serrarese, che anzi l’ha respinta con forza ritenendola inadeguata a guidare il paese per i prossimi cinque anni. Lo stesso Cesare, nelle dichiarazioni rilasciate al nostro giornale (e che trovate a pagina 4) se la prende col fatto che i suoi concittadini abbiano premiato chi ha fatto attività clientelare. Capiamo la rabbia del momento, ma ridurre un’analisi a questo appare francamente riduttivo e anche ingiusto nei confronti dei vincitori. Forse quando la rabbia stessa sarà sbollita, un’analisi più lucida e serena servirà a comprendere meglio cosa non ha funzionato. Perché, ad essere sinceri, non ha funzionato davvero nulla.
ANDIAMO AVANTI PER SERRARA FONTANA
IRENE IACONO | 1241 (60,71%) |
Caruso Rosario detto Giuseppe | 316 |
Trofa Clotile detta Tilde | 268 |
D’Aiello Antonio detto Tonino | 15 |
Di Maio Francesco Paolo | 23 |
Galano Antonio detto Toni | 125 |
Iacono Dario | 55 |
Maltese Vincenzo detto Enzo Drago | 48 |
Mattera Eugenio Carlo | 113 |
Mattera Roberta | 57 |
Morelli Luisa | 26 |
Pettorino Michela | 27 |
Poerio Iacono Lucio | 85 |
L’AMICO IN COMUNE
CESARE MATTERA | 803 (39,29%) |
Di Meglio Emilio Giuseppe | 44 |
Elia Michele | 45 |
Iacono Celestino | 75 |
Iacono Cecilia | 24 |
Iacono Palma | 97 |
Iacono Roberto | 64 |
Iacono Sandro | 27 |
La Cava Ugo | 11 |
Lauro Nicola | 45 |
Mattera Aniello | 103 |
Mattera Filomena | 133 |
Trofa Daniele | 69 |
ADESSO PASCALE E DEL DEO SONO PIU’ SOLI, ROSARIO FA ASSE CON ENZO E DIONIGI
Serrara non è l’ombelico del mondo, appare evidente, ma è ovvio che il risultato delle elezioni amministrative finisce col ridisegnare in un certo qual modo anche la geopolitica isolana. C’è un dato su tutti che non può non essere sottolineato come si conviene. Il duo Giacomo Pascale-Francesco Del Deo aveva puntato tutte le sue fiches su Cesare Mattera, sponsorizzando l’aspirante primo cittadino e mettendo a disposizione anche comunicatore e spin doctor che già si erano esibiti in occasione della campagna elettorale di Lacco Ameno. I primi cittadini del Comune del Fungo e di Forio speravano nell’elezione di Cesare anche per poter allargare i propri confini, ma hanno puntato sul cavallo sbagliato completando così un percorso politico che di fatto li condanna ad uno “splendido isolamento”. Dopo gli abboccamenti con la minoranza casamicciolese tesi a rovesciare Castagna e andati a vuoto, dopo aver verificato se esistessero i presupposti per andare a dar fastidio ad Enzo Ferrandino a Ischia, Giacomino e il “Papa” hanno provato a conquistare una porzione di territorio passando dall’altra parte (e dunque partendo da Serrara), ma hanno trovato la strada sbarrata da Irene Iacono. Il risultato è presto detto, la nuova amministrazione di Serrara Fontana va a fare fronte comune con Ischia e Barano, che di conseguenza si tirano dietro anche Casamicciola (che pure ha preferito fin qui almeno ufficialmente rimanere nel guado ed assistere all’evolversi degli eventi): impossibile pensare che Gb e la sua maggioranza possano camminare a braccetto con chi ha pensato di “impallinarli”. Come avevamo ampiamente anticipato – e in barba alla tanto invocata e reclamizzata unità di intenti – il fronte dei sindaci è adesso diviso in due tronconi distinti e separati, con la resa dei conti che presto potrebbe iniziare in ambiti che vedono protagoniste congiuntamente le sei amministrazioni comunali. E con Pascale e Del Deo che adesso dovranno rivedere piani e strategie, nell’attesa di riuscire a capire per quale motivo abbiano deciso di mettersi a giocare a Risiko cercando probabili espansioni che non si capisce quali benefici avrebbero potuto portare ai diretti interessati ed alle comunità dagli stessi amministrate. Insomma, ecco perché il voto di Serrara Fontana, e il risultato scaturito dalle urne, sono in fondo un qualcosa di molto meno banale di quanto si possa credere.