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Villa Mercede, fumata nera in Prefettura: resta il muro contro muro

Nulla di fatto nella riunione di ieri mattina, i lavoratori della residenza sanitaria restano senza stipendi arretrati, l’impasse continua. La gara per il nuovo appalto potrebbe forse migliorare la situazione, che rimane drammatica

Ormai è difficile trovare nuove parole per delineare l’assurda, paradossale situazione che stanno vivendo gli operatori in servizio a Villa Mercede, la residenza sanitaria assistenziale di Serrara Fontana. Anche la riunione svoltasi ieri in Prefettura a Napoli si è infatti conclusa con un nulla di fatto. Le parti in causa restano ferme sulle proprie posizioni, e a farne le spese sono i lavoratori. All’incontro hanno partecipato la direttrice sanitaria della struttura dottoressa Morsa, due rappresentanti dei lavoratori, gli esponenti dei sindacati, il dottor Balivo dell’Asl, i rappresentanti della cooperativa Civitas (che gestisce in deroga i servizi della residenza) e il sindaco di Serrara Fontana Rosario Caruso.

Alcuni operatori hanno già intrapreso azioni giudiziarie contro la cooperativa Civitas allo scopo di ottenere l’ingiunzione di pagamento delle passate mensilità

I sindacati avevano lanciato una proposta, quella per cui l’Asl Napoli 2 Nord avrebbe potuto pagare direttamente gli stipendi ai dipendenti, senza il tramite della cooperativa Civitas, che deve ancora versare una mezza dozzina di mensilità ai lavoratori. Tuttavia, durante la riunione l’Asl ha decisamente rifiutato tale possibilità, col risultato che la situazione di stallo finisce per consolidarsi. Uno dei paradossi di questa assurda vicenda è che l’Asl sta regolarmente versando gli importi alla Civitas, ma questa continua nella sua fortissima morosità. Basti pensare che anche le somme destinate agli stipendi di gennaio sono già state versate alla cooperativa, ma ai lavoratori non è arrivato pressoché niente. A tutt’oggi sono stati pagati soltanto i mensili di dicembre scorso, e un acconto dello stipendio di ottobre. Mancano ancora all’appello il resto di ottobre, la tredicesima, oltre agli ultimi due mesi, senza contare le prime tre mensilità dell’anno scorso, per cui era stata ipotizzata la garanzia fideiussoria, ma che finora restano completamente non pagate.

Questo, in sintesi, l’esito della riunione che lascia nello sconforto e nella profonda incertezza i lavoratori di Villa Mercede. Molti di essi, comunque, hanno già intrapreso azioni giudiziarie nei confronti della Civitas, tese a ottenere l’emissione di ingiunzione di pagamento. Anche in questo caso, tuttavia, l’orizzonte si presenta scurissimo, perché in caso di pignoramento dei conti della cooperativa, diventerebbe forte il rischio di un blocco totale dei pagamenti per qualsiasi tipo di attività della residenza, con le intuibili conseguenze.

L’impasse, rimasta tale anche dopo il vertice in Prefettura, non lascia altra scelta che guardare alla gara per l’affidamento del nuovo appalto di gestione dei servizi della struttura. C’è già stato un ricorso contro tale iter, che però è stato respinto. La gara dovrebbe arrivare a compimento entro un mese. Tuttavia, tra i partecipanti c’è anche il Consorzio Nestore, a cui fa capo la Civitas, attuale detentrice del servizio a Villa Mercede. Se dovesse vincere proprio tale Consorzio, i lavoratori si troverebbero di nuovo nella stessa palude. Naturalmente i lavoratori auspicano che a vincere sia un’altra azienda, senza contare che quelle sconfitte potrebbero bloccare la nuova aggiudicazione con un ennesimo ricorso. Insomma, l’orizzonte non è affatto chiaro per gli operatori della struttura, chiamati tuttora a garantire i servizi sanitari con turni durissimi.

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