Villa Mercede, continua l’odissea dei lavoratori
Rinviata la riunione in Prefettura, mentre gli addetti della struttura sono ormai allo stremo: sono già sette gli stipendi arretrati
Come era chiaro già da martedì sera, non si è svolto il preventivato incontro in Prefettura per discutere della situazione di Villa Mercede. A causa dell’indisponibilità del responsabile legale della Civitas, la cooperativa che gestisce il servizio nella residenza sanitaria assistenziale di Serrara Fontana, la riunione in programma ieri è stata rinviata al 19 febbraio. Intanto, se possibile, la situazione che i dipendenti della struttura stanno vivendo è ormai al limite dell’umana sopportazione: con sette stipendi arretrati, molti lavoratori non riescono più a far fronte nemmeno alle più elementari esigenze di sopravvivenza.
Situazione che diventa quasi tragica per coloro che hanno da mantenere le rispettive famiglie, senza contare chi è stato colpito dal terremoto di tre anni fa, e si trova a recarsi ogni giorno a lavoro praticamente gratis, e soprattutto senza concrete prospettive di miglioramento e senza la necessaria serenità mentale per un lavoro che richiede altissima professionalità verso gli ospiti della struttura, bisognosi di costante attenzione. Ormai, l’unica speranza è quella del nuovo appalto il cui iter è in corso di completamento. I lavoratori di Villa Mercede sono esasperati dal comportamento della Civitas e più ancora del Consorzio Nestore, e auspicano quanto prima un radicale cambiamento, anche se alcuni temono che anche col nuovo appalto si possano ripetere gli assurdi ritardi nei pagamenti che sono stati la cifra dominante di questi otto lunghi anni. La sensazione che continua a serpeggiare è quella di essere abbandonati a se stessi, nonostante le proteste e le parole delle istituzioni coinvolte.