Vietato morire in due alla volta
Scoppia il caso all’obitorio di Lacco Ameno, dove è caos spazi sta diventando un vero e proprio problemi: il paradosso che sta investendo la sala morgue dell’ospedale Rizzoli rischia davvero di generare situazioni paradossali. Ecco perché una situazione che doveva essere temporanea sta diventando cronica
Nuovo caos e nuovi disagi al Presidio Ospedalieri Anna Rizzoli di Lacco Ameno, qui persino il riposo eterno è un rischio. Ora, infatti, è anche emergenza obitorio. Come ormai, purtroppo, accade sempre più di consueto, nei giorni in cui si registra più di un decesso (uno solo, avete letto bene) nella camera mortuaria dell’ospedale isolano si registrano bagarre dovute, addirittura, al sovraffollamento di salme. I locali adibiti ad altrettante camere ardenti sono stati, infatti, ristretti un solo e piccolo spazio angusto all’esterno del pronto soccorso in alcuni vecchi depositi e quando sono occupati, potendo garantire un solo posto, all’arrivo di altri feretri (ne basta uno) si creano disguidi ed incresciosi palleggi di salme. Il risultato è che i due defunti vengono appoggiati temporaneamente dove capita in attesa che si liberi il posto in sala morgue. Il problema è legato ai recenti cantieri in corso ed affidati alla ZETA srlper l’adeguamento sismico del nosocomio, il primo lotto finanziato con fondi del PNRR e che, nella pratica, sta imponendo una ridistribuzione degli spazi interni del presidio di via Fundera. Vietato morire a più di una alla volta, insomma. Doveva essere una questione temporanea, ma di fatto di sta trasformando in una situazione cronica con carenze e disservizi che potrebbero ancora protrarsi a lungo e che stanno coinvolgendo diversi ambiti.
La vicenda che non è certo onorevole per una società civile, oltre al non rispetto dei trapassati, di fatto, preclude anche ai parenti la possibilità di vegliare ed onorare i propri cari in un luogo sistemato adeguatamente. Una situazione che oggi più che mai lascia emergere le criticità e l’inadeguatezza della morgue. Disservizi di cui fanno le spese i cittadini, per altro in un momento che dovrebbe essere dedicato solamente al lutto e non di certo a risolvere i problemi atavici di una sanità e di un sistema incapace di assolvere alle necessità della sua utenza. L’impianto è strutturalmente insufficiente, adesso, con i cantieri in corso è improponibile! Lo sanno bene gli stessi amministratori del complesso ospedaliero che proprio alla luce della problematica, secondo quanto ci è dato apprendere, avrebbero chiesto aiuto persino alla locale parrocchia che al momento, però avrebbe dato parere negativo, all’uso dei locali della Chiesa dell’ Annunziata, un tempo, non lo è più da oltre 50 anni, parrocchia del comune di Lacco Ameno e corre proprio Lungo via Fundera, sulla strada che conduce all’Ospedale Rizzoli. Nell’isola dove, in estate si passa da 60mila residenti anche a600mila presenze, è facile immaginare cosa potrebbe accadere se questa situazione dovesse protrarsi ancora.