Le stringenti (e giuste) misure restrittive prese dalla Regione Campania per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19 hanno un pesantissimo risvolto sugli operatori sanitari pendolari che devono raggiungere l’Ospedale Rizzoli di Ischia. Oltre a combattere contro il nemico coronavirus – si legge in una loro lettera aperta – dobbiamo affrontare un’altra problematica importante: quella dei trasporti marittimi. Dopo un turno notturno di ben diciassette ore di lavoro, spiega la lettera, con la cancellazione delle normali corse che coprivano le tratte su Napoli e Pozzuoli, si ritrovano costretti ad aspettare al freddo e in piedi sulla banchina del porto di Ischia anche fino a 4 ore. La situazione è diventata insostenibile – continuano – chiediamo che vengano modificate le corse e gli orari come erano previste prima dell’emergenza Covid-19. Di seguito il testo integrale della missiva:
“Gli scriventi operatori sanitari del Presidio Ospedaliero Rizzoli di Ischia oltre ad occuparsi della gestione dell’emergenza venutasi a creare sull’intero territorio a causa del Covid-19, portano alla sua attenzione alcuni dei nostri problemi, che al momento sembrano di difficile soluzione, che ci vedono affrontare una ulteriore emergenza all’interno dell’emergenza Covid 19. Le inviamo questa lettera per evidenziare che noi tutti operatori sanitari siamo scesi in campo in prima linea a combattere contro questo mostro subdolo, invisibile nemico che ci ha costretti a vivere scenari inimmaginabili fino a pochi mesi fa. Di certo l’emergenza sta provocando stress psicofisico per tutti i dipendenti sanitari e soprattutto per quelli che lavorano nei presidi ospedalieri isolani. In particolare modo per noi che lavoriamo presso il P.O. A. Rizzoli di Ischia, dell’ASL Napoli 2 Nord. Per fronteggiare tale situazione epidemiologica, si sono dovute adottare delle giuste e stringenti misure contenitive che hanno portato a delle conseguenze negative per la nostra persona. Nello specifico: sono state ridotte, oltre che le corse dei trasporti di superficie e non, anche quelle marittime che ci permettevano di raggiungere il presidio ospedaliero, modificandone anche l’orario che risulta essere inaccettabile per noi lavoratori pendolari. In sostanza tutte le corse marittime hanno subito un cambiamento d’orario senza tener conto delle esigenze lavorative e nello specifico quelle di tanti operatori sanitari (medici, infermieri, infermieri pediatrici, oss, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, ostetriche, ecc.) che, oltre a combattere l’emergenza Coronavirus, si trovano a dover fronteggiare anche una situazione di disagio, in quanto nei giorni festivi l’unico mezzo marittimo per poter raggiungere l’isola parte dal porto di Napoli (molo Beverello e/o Porta di Massa), mentre le corse dal porto di Pozzuoli per l’isola sono tutte cancellate. Il problema si presenta anche nei giorni feriali: chi termina il turno notturno (inizio alle ore 16.30 e termine alle ore 9.30 del giorno seguente, quindi ben diciassette ore di lavoro) deve attendere almeno ulteriori quattro ore per poter rincasare, poiché la prima corsa è alle 13:00 per chi è diretto al porto di Napoli, mentre per chi è diretto al porto di Pozzuoli la partenza è prevista per le 13:30. In questo periodo dove, giustamente, i locali sono chiusi siamo costretti ad aspettare al freddo e in piedi sulla banchina del porto di Ischia. Questa situazione è diventata insostenibile. Noi pendolari/lavoratori siamo stanchi e stressati. Pertanto, visto il disagio che stiamo vivendo chiediamo un intervento da parte delle forze politiche della regione Campania, da parte del Presidente della Regione V. De Luca ed infine dal Nostro Direttore aziendale A. D’amore, al fine che vengano modificate le corse e gli orari come erano previste prima dell’emergenza Covid-19 e cioè di ripristinare, per i pendolari che si imbarcano dal porto di Pozzuoli, la corsa della compagnia Medmar delle ore 8:15 dal porto di Pozzuoli al porto di Ischia e quella delle ore 10:10 da Ischia porto al porto di Pozzuoli, tutti i giorni compreso i festivi”
Firmato dai dipendenti Presidio Ospedaliero di Ischia