di Isabella Puca
Ischia – “Ieri, oggi, domani Don Luigi sempre con noi” si legge così su di un lenzuolo appeso a uno dei balcon,i insieme a una foto di Don Luigi Trofa, che affaccia su quella che da ieri è ufficialmente Via Don Luigi Trofa. SI è compiuto ieri l’atto ufficiale che ha visto l’intitolazione al primo parroco della comunità di San Ciro della seconda traversa Morgioni che oggi porta il suo nome. Ieri mattina, nel giorno di San Ciro, subito dopo la messa delle 11:00 celebra dal vescovo Mons. Pietro Lagnese, tutta la comunità si è raccolta per svelare la targa e onorare quel parroco tanto amato dalla gente. È stato Don Emilio Basile a tracciare il profilo di Don Luigi leggendo un articolo pubblicato su Kaire, il giornale della diocesi, e firmato dal giornalista Francesco Schiano. Don Luigi è stato il primo parroco della comunità di uno dei quartieri più popolosi del comune di Ischia, nel quale ha speso molti anni della sua vita e del suo sacerdozio. Nato a Panza fu ordinato sacerdote nel 1959 nella chiesa di San Leonardo; guidò la nascente parrocchia di San Ciro diventandone, così, il primo parroco dal 1963 fino al 2013, una vita intera spesa senza sosta per portare a tutti l’annuncio della parola di Dio. Con Don Luigi Trani parroco ci fu la nascita delle prime comunità neocatecumenali e il suo impegno per la gente fu tanto da creare importanti realtà socialmente utili come “Ischia libera dalla droga” e quella degli alcolisti anonimi che continuano a ritrovarsi a San Ciro. Amato dai giovani li riunì intorno a sé e alla Chiesa con i giochi del quartiere che, ancora oggi, nel mese di settembre, vedono riuniti tanti della comunità. Per un parroco vicino alla gente come fu Don Luigi quello d’intitolare una strada è stato il giusto riconoscimento per chi come lui tanto ha donato alla comunità. «Don Luigi – ha detto dal palco Giosi Ferrandino – era abituato a stare tra la gente, ad aiutare i più bisognosi e a star vicino alle famiglie del suo territorio in ogni situazione di disagio. Spesso ci siamo confrontati e ho potuto apprezzare la grande umanità di questa persona; se ancora oggi vediamo tanta partecipazione è perché ha lasciato un vuoto che ancora non si è colmato. Quando Isidoro Di Meglio ci propose come amministrazione d’intitolare una strada a Don Luigi avemmo una perplessità iniziale; è difficile che gli organi superiori possano accettare d’intitolare una strada prima dei 10 anni dalla morte. Tuttavia, facemmo un tentativo e leggendo il profilo di Don Luigi autorizzarono l’intitolazione della strada ancor prima del tempo. Siamo onorati che, anche se alla fine di questo mandato, possiamo dire di aver scoperto questa targa che resterà qui come atto d’affetto di quella comunità che lui tanto amava».
A chiudere la cerimonia il vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese, «oggi è un giorno bello per questa comunità parrocchiale che ha avuto la gioia di avere Don Luigi parroco per tanti anni. È un giorno bello anche per la comunità di Panza che gli ha dato i natali, per tutta la città di Ischia e per la nostra diocesi perché viene riconosciuto il valore e la testimonianza di un sacerdote quale è stato Don Luigi Trofa, un vero prete. Siamo davvero fieri del lavoro svolto e di quanti altri sacerdoti nel passato e nel presente hanno reso e stanno rendendo una bella testimonianza. Siamo lieti di questa scelta che, come diceva il sindaco, l’amministrazione ha preso tenendo fede all’impegno assunto nel giorno di funerali di Don Luigi». Il parroco venne a mancare nell’ottobre del 2013 e, appena un anno dopo la sua scomparsa, durante una messa celebrata dal Vescovo per celebrare l’anniversario della sua partenza per il cielo, venne annunciata la proposta dell’intitolazione della strada che oggi è realtà. Memorabile il discorso del nostro vescovo, «quando vidi per la prima volta Don Luigi, sentii che era una persona diversa, un sacerdote speciale. Avrei voluto conoscerlo meglio, ma poi a giugno dello scorso anno si ammalò e ad ottobre è salito in Cielo…ed ero molto triste! So che con Don Luigi avete perso una grande guida, ma ora, attraverso la forza di Dio, dello Spirito Santo e di Don Emilio e Don Marco, da lassù continuerà sempre a proteggervi». In un libro scritto dalla famiglia di Don Luigi sono raccolti i passi più importanti della vita del parroco di San Ciro trascorsa sempre accanto agli ultimi e a favore di chi non riusciva a trovare il proprio posto nel mondo. Il vescovo prima di benedire la strada ha richiesto al Signore tanti altri sacerdoti generosi e vicini alla gente proprio come lo è stato Don Luigi, esempio tangibile di ciò che Dio chiede alla Chiesa e ai suoi uomini. Tolta la bandiera tricolore è stata così svelata la targa, un momento emozionante accompagnato dal suono della banda e dall’applauso dei tanti presenti. «Per noi di San Ciro questa di oggi è una giornata particolare – ci ha detto commossa Carmen Messina, unica donna del comitato dei festeggiamenti – è da sempre la nostra festa, ma quest’anno è ancora più sentita. Prima tra le nuvole è apparso un raggio di sole, vi ho visto Don Luigi che ci diceva “non mi vedete, ma sono sempre con voi”».