CULTURA & SOCIETA'

Ventotene e Procida vicine: la storia di Antonio Ciocchi

Ventotenese, concepito a Santo Stefano, nato a Procida, residente nel Principato di Monaco, di casa in tutti i porti del mondo: è Antonio Ciocchi. Nel dopoguerra Renato Ciocchi, casertano, guardia carceraria a Santo Stefano, si innamora di Luigia Bosco, ventotenese, la sposa e, come previsto dalle norme in vigore a quei tempi, deve trasferirsi ad altra sede. La coppia si stabilisce a Procida, dove Antonio nasce nel 1948. Il legame con Ventotene resta ben saldo soprattutto per merito del nonno, che va a Procida quando terminano le scuole, preleva Tonino, lo conduce a Ventotene, lo riporta a Procida a fine settembre, dopo la festa di Santa Candida. Procida è l’isola del lavoro del padre e della scuola, Ventotene è la casa dei nonni, il luogo in cui si ritrova tutto il parentado, si vivono estati libere e felici. Sono due mondi separati che, a un bel momento, entrano in comunicazione. 

È l’autunno del 1967, Tonino frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Nautico Caracciolo; un martedì il vapore proveniente da Ponza scarica sul porto di Procida un gruppo di ragazzi vocianti: sono loro, i “pionieri”, i protagonisti delle pagine di questo libro.Ci sono amici ventotenesi di vecchia data, ci sono giovani ponzesi con cui l’amicizia nasce subito e, a distanza di quasi sessant’anni, continua. -Insieme a Silverio Vitiello “u Sorice” abbiamo partecipato a parecchi Venerdì Santo a Procida, sono stato suo ospite a Ponza, in autunno andiamo in crociera, formiamo un’allegra comitiva di cinque, sei coppie- Tonino racconta.Tonino ricorda con orgoglio le origini del Nautico di Procida:

– È l’istituto nautico più antico d’Italia, il 6 giugno ha compiuto 190 anni e io, naturalmente, sono andato a Procida per festeggiare. È un’eccellenza nello shipping nazionale. Oggi l’istituto nautico offre prospettive lavorative interessanti, non solo a bordo alle navi ma anche nel management, i naviganti hanno un’intesa migliore con chi ha la loro stessa formazione professionale. –

Dopo il diploma si va a lavorare. 

Nel 2013 Tonino va in pensione, dedica più tempo alla moglie che lo ha sempre accompagnato nel suo excursus lavorativo, fa qualche consulenza gratuita per armatori e dirigenti, mette la sua esperienza al servizio dei giovani. Confida: “I have a dream: creare una scuola per dirigenti marittimi con la patente (licenza comandanti e direttori) che intendono intraprendere un lavoro negli uffici di gestione. Penso in particolare alle figure di responsabile di flotta, di ispettore tecnico, di responsabile della sicurezza, di comandante d’armamento, di responsabile dei servizi di supporto. La formazione di queste figure direttive in genere viene fatta scegliendo un comandante o un direttore che affiancano in ufficio un senior. Non esiste al momento una scuola per dirigenti marittimi indirizzata a personale con esperienza pratica. Sogno di realizzare una scuola pilota per la formazione di dirigenti marittimi con moduli di formazione teorico-pratici già strutturati. Concludo con un messaggio agli studenti dei Nautici e ai giovani ufficiali naviganti: mettete tra i vostri obiettivi anche la carriera di dirigente marittimo”.

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