UNA PAGINA DI ORRORE MONDIALE CON LO STERMINIO NAZISTA DEGLI EBREI
27 gennaio, La Giornata della Memoria – L’Olocausto passò anche per l’Isola ’Ischia in quel terribile 1939, con la caccia agli Ebrei rifugiati negli alberghi isolani. Il punto di svolta con le Leggi razziali naziste imitate dall’Italia fascista. Molti si salvarono riparando negli Stati Uniti o rilevando aziende alberghiere isolane. I rigurgiti antisemiti nel mondo contemporaneo, ma anche un conflitto “sporco” di Israele per colpa di Hamas
“La Giornata della Memoria”, l’Anno 2024 dedicato a Giacomo Matteotti, martire antifascista di cui ricorre il Centenario della morte e il conflitto “sporco” in corso sulla Striscia di Gaza si incrociano drammaticamente perché fanno parte di un filone unico di brutture, di olocausti generalizzati, di odii inveterati, di razzismi diffusi e di dittature sanguinarie che hanno segnato indelebilmente il secolo XX in tutto il pianeta Terra, ma con “code” di guerre di esasperante attualità (Aggressione della Russia all’Ucraina e attacco criminale di Hamas a Israele) che non accennano a risolversi pacificamente, riproponendo quella storia antichissima di uomini armati contro altri uomini spesso per supremazie territoriali o per l’impossibilità di convivenza e tolleranza reciproca.
Anche la Germania nazista volle ripercorrere l’odiosa pratica dello sconfinamento territoriale e della conquista di uno “spazio vitale” che produsse la Seconda Guerra Mondiale, ma a tutto ciò si aggiunse un’aberrante “politica” di annientamento dei “sudditi” di origine ebraica che comportò la morte di sei milioni di innocenti passati alla storia dell’umanità con la sconvolgente denominazione “Shoah”, ovvero l’Olocausto prodotto direttamente dal Nazismo ma agevolato e portato alle estreme conseguenze dal collaborazionismo fascista.
Il disegno perverso di Hitler includeva la incondizionata obbedienza di Mussolini alla pianificazione nazista della “Soluzione finale” architettata da un manipolo di criminali per cancellare dalla faccia della Terra l’intero popolo ebraico ma anche i prigionieri di guerra disabili al lavoro e, dunque, destinati alle camere a gas e ai forni crematori.
Tutto ciò fu possibile perché la pianificazione del genocidio ebraico e la sua esecuzione pratica si svolsero nella segretezza più assoluta, ma anche nella “negligenza” e nella impreparazione dei servizi segreti Alleati e perfino della Croce Rossa Internazionale, che non riuscirono a distinguere (sulle prime) i Campi di lavori forzati da quelli dello sterminio di massa, abilmente camuffati perfino con la scritta inoffensiva posta all’ingresso :”Il lavoro rende liberi”!
L’Isola d’Ischia fu muta testimone dell’annunciata barbarie (ignara di quanto stava per accadere) nel momento in cui -negli anni 1938-39- “ripararono” nei suoi Alberghi e Terme una moltitudine di “turisti” tedeschi, polacchi, austriaci, cecoslovacchi, svizzeri muniti di certificati medici per cure termali , ma con passaporti siglati “Jude” che stava a significare la schedatura di Ebrei non ancora arrestati ma fatti allontanare dal territorio germanico e Paesi Europei allo scopo di liberarsene con un auspicato espatrio nelle terre d’oltremare.
Questo iniziale trattamento di “favore” si interruppe con lo scoppio della guerra e la chiusura delle frontiere, per cui iniziava una vera e propria “caccia agli Ebrei” per una deportazione di massa nei campi di concentramento con treni “piombati” appositamente allestiti in mezza Europa e pronti ad andare in funzione. Naturalmente nessuno ipotizzava l’uccisione dei prigionieri, ma piuttosto una segregazione per sfruttare mano d’opera da impiegare nelle Ferrovie, industrie belliche, logistica e di supporto per il funzionamento dei campi di lavoro e di concentramento. Se ciò avvenne per gli internati “comuni” (ad esclusione degli inabili che venivano immediatamente soppressi), per gli Ebrei fu applicata fin dal primo momento la “camera a gas” e la successiva fase del forno crematorio: una catena di montaggio perfetta, creata dalla ignobile intelligenza tedesca, che in fatto di spietatezza ed esecuzioni mortifere deteneva un primato assoluto in tutto il mondo!
Tornando alla presenza degli Ebrei a Ischia, va ricordato che da fonti documentarie in nostro possesso siamo venuti a conoscenza che buona parte di questi “turisti” fu catturata, internata a Roma e successivamente consegnata alle autorità germaniche secondo gli accordi stipulati fra Hitler e Mussolini con il famoso Patto di Acciaio e le Leggi Razziali firmate anche dal criminale Vittorio Emanuele III di Savoia.
Molti Ebrei riuscirono a imbarcarsi per gli Stati Uniti e per le terre di Palestina, mentre una minoranza temeraria e, forse, non identificata del tutto, si stabilì nella nostra Isola, rilevando aziende alberghiere come l’Hotel Royal, poi Suisse e l’Albergo Savoia degli Huber; l’Hotel Miramonte e Mare della signora Pasche; l’Albergo Bellavista delle sorelle Elisa e Frieda Brechbild; la Villa Svizzera a Lacco Ameno degli Hauser e l’Hotel Regina Palace a Ischia della Famiglia Leimberg.
Altri Ebrei fecero perdere le proprie tracce rifugiandosi presso Isolani antifascisti che sfidarono le severissime leggi naziste per puro spirito di solidarietà e di carità cristiana. Il Questore di Napoli, la Prefettura, le Forze di polizia, i Podestà, i Segretari politici del PNF e i Servizi Segreti dell’Ovra svolsero un lavoro di intelligence sovrumano per stanare gli Ebrei fuggiaschi, come il famigerato prefetto Marziali che così scriveva alle autorità periferiche:”…gli Uffici che leggono per conoscenza disporranno accurati accertamenti al fine di stabilire se nel proprio ambito giurisdizionale esistano altri ebrei che non abbiano finora ottemperato alla prescritta denunzia, segnalandomene i nominativi per gli ulteriori provvedimenti di legge”. (3 maggio 1939)
Tutta la burocrazia antiebraica concorreva per individuare gli Ebrei non ancora “classificati tali”. Ad esempio il prefetto Marziali scriveva ai Podestà per conoscere se negli Equipaggi Marittimi fossero imbarcati Ebrei di nazionalità italiana, mentre il Preside del Ginnasio “Giovanni Scotti” di Ischia si premurava di sapere se nell’Opera Pia “Francesco Genala” fossero iscritti “Componenti di razza ebraica”!
Sei milioni di morti hanno segnato nei secoli a venire l’Olocausto del Popolo di Israele. Un tributo di sangue, di sofferenze, di atrocità offerto da donne, vecchi, bambini, intellettuali, religiosi, soldati, per il solo fatto di appartenere – anche alla lontana- alla stirpe semitica ritenuta da Hitler “razza inferiore” da cancellare dalla faccia della Terra!
La Giornata della Memoria si ripropone ogni anno per tenere desta l’attenzione dei popoli liberi sul pericolo sempre incombente delle dittature, ma anche per ricordare le vittime incolpevoli di una spietata ideologia ancora oggi “commemorata” da isolati gruppi di facinorosi di estrema Destra. La particolarità della Giornata della Memoria di quest’anno va ricondotta ad un clima diffuso di “propaganda antiebraica” per i noti accadimenti nella Striscia di Gaza, dove i bombardamenti aerei di Israele vanno producendo vittime innocenti e distruzioni di interi villaggi. Un clima di odii, di rancori e di rivalse che non aiuta a riconciare le tormentate popolazioni della Palestina e insidia il valore della Shoah con un doloroso velo di contrapposti crimini contro l’Umanità!