Con oltre il 40% alla Camera e al Senato Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno letteralmente sbaragliato il cosiddetto “campo largo” della Sinistra ridotto ormai ad un Campo…santo cosparso di morti, feriti e ammaccati nella singolar tenzone del 25 settembre c.a. Una data storica che segna il ritorno dei Sovranisti-Nazionalisti al potere in un momento particolare che attraversa il Belpaese fra pandemia, terremoti, alluvioni, recessione economica, crisi energetica, guerra Russia-Ucraina, sbarchi selvaggi di stranieri in Sicilia e, a buon peso, povertà assoluta per tre milioni di Italiani.
Il governo Draghi ha retto fino allo spasimo, poi ha dovuto annunciare forfait nel momento in cui l’ammucchiata delle “larghe intese” si è miseramente frantumata sotto i colpi micidiali inferti dai grillini, alias Conte Giuseppi= 5Stelle!
Elezioni salutari in ogni caso, perché l’Elettorato ha cambiato cavallo preferendo una puledrina che sprizza faville davanti agli ostacoli e pronta a dare i punti agli stalloni purosangue (?) miseramente afflosciati come tanti ronzini nelle 74.000 Sezioni Elettorali italiane.
Ad urne chiuse il responso è stato impietoso per la Sinistra in generale e per il Partito Democratico in particolare. Un mortificante 27% in totale (19% per il PD) ha chiuso la partita spedendo gli autori dello sconquasso Italia in…panchina, a meditare sulle gravissime responsabilità connesse allo sfascio politico di una nazione sull’orlo di una catastrofe economico-finanziaria annunciata.
L’Elettorato ha imparato finalmente la lezione, perchè turlupinato a dovere sulle riforme mancate, sul reddito di cittadinanza fallito, sullo spreco di risorse pubbliche, su di una inesistente politica dell’accoglienza e dell’integrazione, sui nodi di una Giustizia da schifo e, per venire in casa nostra, sui forti ritardi nell’opera di Ricostruzione post sisma, sulla colpevole fuga sui Condoni Edilizi e sulla mancata adozione di un provvedimento legislativo per la costituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare sugli atti corruttivi avvenuti nella fase dell’Emergenza post terremoto (commissario Giuseppe Grimaldi) e nella prima fase della Ricostruzione(commissario Carlo Schilardi).
Naturalmente non vanno sottaciuti i punti deboli dell’economia isolana legati ad una industria turistica e termale in forte decremento, sulla precarietà del lavoro giovanile, sull’inadeguatezza Sanitaria, sui Trasporti inquinati da gravi irregolarità da perseguire penalmente, sulla presenza di pericolose infiltrazioni camorristiche e mafiose nei settori dell’imprenditoria alberghiera e commerciale e, dulcis cin fundo, su di una diffusa e invasiva delinquenza straniera, partenopea e isolana, blandamente sanzionata da una Giustizia da riformare al più presto, compresi i codici, i processi e la certezza della pena da espiare!
I segnali pervenuti da diversi governi precedenti a conduzione Centro-Sinistra non sono stati per nulla incoraggianti, anzi molte norme emanate sui grandi temi del Lavoro, della Sicurezza, delle Fonti energetiche rinnovabili e della stessa “riformicchia della Giustizia Cartabia” hanno imboccato strade diametralmente opposte a quella volontà popolare che si rifà in larga misura agli enunciati di Meloni e Salvini, contenuti nei Programmi Elettorali odierni.
Intanto sono iniziate le grandi manovre per formare il nuovo Governo capeggiato, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, da una donna. Forte, decisa e determinata, Giorgia Meloni ha già annunciato che la politica di piccolo cabotaggio è finita e con essa tutti i sotterfugi, gli imbrogli, i pastrocchi e le alleanze spurie fra gruppi di potere orientati a spartirsi la torta golosona ai danni del Popolo Sovrano!
Riuscirà questa donna volitiva e fideista a cambiare le carte (false) in tavola e sovvertire –in senso migliorativo- le regole del gioco partitico e parlamentare? A seguire il corso della storia nostrana non sarà una passeggiata, neanche per una donna di buona volontà, affrontare temi complessi, enormi e di grande valenza anche internazionale. Il cambiamento di rapporti con l’Unione Europea, improntato ad un maggior rispetto per i partner più deboli da parte di quei Paesi prevaricatori e arroganti, sarà uno dei tempi fondamentali del Programma di Giorgia Meloni e non è detto che la Presidente in pectore troverà strade spianate e concordanza di intenti fra i suoi alleati e nell’ambito delle opposizioni!
In ogni caso l’Italia è davvero ad una svolta epocale, dove si dovranno sparare tutte le cartucce a disposizione per riconquistare onore, orgoglio e rispetto calpestati troppo facilmente in questi ultimi anni per colpa di una politica di Sinistra rinunciataria, di sudditanza e di servilismo verso alcune potenze straniere.
Non meraviglierà se a scrivere queste cose e in questi termini sia un Socialista di sempre, con la Tessera di Partito risalente al 1975. Tradimenti vecchi e nuovi nell’ambito della Sinistra Storica hanno spianato la strada alla Destra, concettualmente sempre avversaria del garofano…ammosciato e di un comunismo che ha tirato le cuoia ma non le cattive abitudini! E’ questa l’ultima “messa in prova” della Destra, anche per ciò che riguarda vecchie nostalgie, simbolismi, “saluti romani” di qualche sconsiderato e ammiccamenti nelle varie ricorrenze ed anniversari.
Voglio dare un suggerimento al Presidente Meloni per fugare qualsiasi dubbio su paventate matrici fasciste. Tolga dal simbolo di FdI il disegnino della Fiamma Tricolore che ricorda l’epoca infausta del Movimento Sociale Italiano e i vari Rauti, Romualdi, Abbatangelo, Almirante…etc. Sarà una prova di buona volontà, ma anche una presa di distanza da eredità nefaste a cui molti non hanno ancora rinunciato!
Dopo di che ci sarà soltanto…l’Apocalisse!