CRONACAPRIMO PIANO

Un tuffo nel passato ricordando il Natale di una volta

Alcuni volti noti dell’isola si sono confessati a Il Golfo raccontando come vivevano da bambini il giorno di Natale

Il Natale, si sa, è la festa per eccellenza. Se dovessimo scegliere un giorno speciale del calendario non ci sarebbero dubbi nel mettere un bel cerchietto attorno a questa data così simbolica per il mondo cattolico, e non solo. Il 25 dicembre, infatti, è un giorno in cui un po’ tutti, grandi e piccini, si sentono speciali. A rendere così intrigante questa festività ci sono vari fattori: l’attesa che nei primi giorni di dicembre comincia a farsi sentire e poi i ricordi che ognuno di noi ha del Natale. Indubbiamente negli ultimi decenni il consumismo ha un po’ fatto passare in secondo piano la sacralità di questo giorno. Una volta, infatti, ci si accontentava di poco, mentre oggi le aspettative sui regali, il materialismo e il cosiddetto “benessere” sembrano essere gli aspetti predominanti in una società sempre più sorda e dai ritmi troppo accelerati. In più, la pandemia e una serie di preoccupazioni hanno fatto affievolire il senso di questa ricorrenza che, invece, dovrebbe essere fonte di unione. A causa del rialzo dei contagi delle ultime settimane, tanti sindaci hanno vietato o annullato gli eventi in piazza e così, anche quest’anno, abbiamo assistito a un Natale particolare. La variante Omicron preoccupa molto per la sua spiccata trasmissibilità e, di conseguenza, è stato necessario prendere dei provvedimenti onde evitare sgradevoli contraccolpi sul versante sanitario. In tempi così difficili abbiamo voluto ricordare il Natale di una volta grazie alle testimonianze di alcuni isolani che hanno voluto raccontarci come vivevano da bambini questa festività.

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