Un presepe per il terremoto, da Ischia l’iniziativa a Villa Maria
di Isabella Puca
Ischia – Il Natale è alle porte, le strade iniziano ad addobbarsi di luci e ciascuno, nella propria casa, inizia a progettare il presepe che, ogni anno, diventa sempre più bello di quello precedente. C’è chi, poi, il presepe lo ha già fatto come la famiglia Della Vecchia che ha adibito uno spazio di Villa Maria, in piazza Antica Reggia, da dedicarvi. La bellezza dei pastori di tradizione napoletana si arricchisce quest’anno di un’iniziativa che richiama la solidarietà del visitatore. Il presepe è, infatti, aperto a tutti e per tutti c’è la possibilità non di lasciare un’offerta, ma di inviare un sms al 45500 alla Protezione civile a favore delle zone terremotate del centro Italia. Un’iniziativa lodevole che incarna tutto lo spirito del Natale e anche di più. È Dario a raccontarci la storia del presepe di Villa Maria i cui primi pastori sono arrivati quando lui aveva poco più di quattro anni, «da piccolini andavamo con papà a San Gregorio Armeno – ci racconta – e ci fermavamo spesso nella bottega di Giuseppe e Marco Ferrigno. Guardavamo estasiati questi angeli, i Re Magi e tutti questi pastori bellissimi. Il sogno di papà era di realizzare, prima o poi, un presepe così. Vedendo che erano pezzi importanti, il prima o poi è arrivato». Il primo nucleo arrivato a Villa Maria era quello con la Sacra Famiglia, gli angeli e gli zampognari per poi arricchirsi ogni anno di pezzi nuovi che hanno popolato sempre di più l’intero presepe. «I miei preferiti – ci dice ancora Dario – restano i Re Magi, ai quali quest’anno abbiamo aggiunto i tre cavalli. Poi, man mano, è arrivata la locanda, il pescatore con la barca, il bue e l’asinello messi in un contesto che rimane quello del ‘700 napoletano. Abbiamo iniziato quando era ancora vivo l’indimenticabile Giuseppe, papà di Marco; i primi pastori sono degli anni ’90, ma alcuni hanno 60 anni. C’era un’amicizia forte tra papà e il maestro Giuseppe Ferrigno che, sapendo dove venivano custoditi, ci affidò il gruppo dei musicanti mori che sono il nucleo più antico». Al centro, abbracciati da una colonna antica, c’è una preziosa natività, tutt’intorno la vita del paese, con le botteghe degli antichi mestieri e una locanda, posta su di un lato del presepe, «la locanda rappresenta un po’ quello che è Villa Maria, ma tra i pezzi che più abbiamo a cuore c’è la signora al balcone che somiglia un po’ a nonna Concetta; sappiamo che abbiamo non solo un Santo in Paradiso, ma una nonna sul presepe». Immancabile Benino che dorme tra pecore, così come il venditore di ampolle, la signora delle galline, tutti personaggi dal volto così espressivo che nel vederli anche il più piccolo della famiglia, Luigi, esprime grande stupore, quello più autentico, che solo i bambini riescono a provare. «Ci anticipiamo con i tempi rispetto agli altri perché così abbiamo la possibilità di godere noi e i nostri ospiti, non solo quelli di Villa Maria, le bellezze di queste terrecotte del napoletano che sono veramente eccezionali, così come alcuni pezzi di legno come gli angeli e i cavalli. Le stoffe, poi, sono uniche, tra sete e lino di San Leucio; c’è tutta la tradizione di quella bottega che vede a lavoro i migliori artigiani del napoletano. Con questo presepe abbiamo arricchito anche Villa Maria di pezzi che, oltre il loro valore commerciale, hanno anche un grosso valore affettivo». Ogni anno la famiglia viene rapita da un nuovo pastore che diventa la novità del presepe di quel Natale. «C’è la una presenza di Gesù che nasce in una Napoli dell’800, dove troviamo lo straccione, ma anche l’ospite della locanda o la signora che ha a cuore non solo l’allevamento delle galline, ma la possibilità della vendita delle uova. Le diverse arti vanno a rappresentare storicamente quello che era la Napoli dell’epoca e ognuno di noi può poi riconoscersi in quello che più si avvicina al proprio voler essere o, perché no, al voler diventare. La bellezza del presepe è che non smetti mai di costruire se non quelli che possono essere i dettagli. I cavalli ricordano un po’ nonno Tommaso che è venuto qui a Ischia come militare alla Reggia e incontra e poi ha sposato nonna Concetta che abitava a Villa Maria. La sua tradizione era quella della compravendita dei cavalli, i cammelli nella Napoli dell’ ‘800 non erano usuali e i cavalli rappresentano di più le nostre radici».
Ad oggi sono circa sessanta i pastori, una collezione imponente oltre che importante e tra gli habitué dell’isola nel periodo di Natale il gioco è di scoprire ogni anno il pezzo nuovo. «Quest’anno i cavalli, sono appariscenti e qualcuno se ne è già accorto. Altri sono rimasti colpiti dal fatto che non prendiamo un’offerta, come può capitare in altri presepi artistici, ma quest’anno abbiamo pensato di chiedere di mandare un sms solidale per il terremoto che ha colpito Marche e Umbria. Abbiamo degli amici colpiti dal terremoto che hanno strutture alberghiere proprio in quelle zone. Ritorno da un meeting europeo con giovani albergatori in cui abbiamo parlato di questa problematica e di stimolare la solidarietà. Un sms al 45500 sappiamo che arriva nelle mani sicure della Protezione civile e da parte nostra abbiamo voluto stimolare la coscienza del visitatore e fare dono della solidarietà, non solo oltre confine, ma anche nelle nostre zone. Vent’anni fa in Federalberghi c’era un giovanissimo presidente di Norcia, oggi lo ritroviamo come amico anche in questa sofferenza e ci è venuta questa idea per non spegnere i riflettori». Il tutto si lega al progetto I love Norcia che darà la possibilità di poter vedere, presto, quelle terre ricostruite da chi tenacemente non vuole abbandonare il proprio territorio. «Andando a ricostruire il presepe – ha concluso Dario – mi sembrava di vedere ricostruite quelle terre terremotate. Oggi c’è bisogno di concretezza, è bello stimolare le emozioni però poi dopo bisogna essere concreti perché l’emozione passa, ma resta il dolore così come la necessità di andare avanti». Mentre siamo lì arrivano degli visitatori, provengono dal Cilento e ammettono che la passione per il presepe appartiene anche alle loro zone. Dopo tanti complimenti, cellulari alla mano, inviano l’sms alla Protezione Civile, un gesto semplice, ma di grande importanza. Una stretta di mano e promettono di tornare l’anno prossimo, per indovinare quale nuovo pastore è stato aggiunto al bellissimo presepe di Villa Maria.