«Ci sono decine di fotografie che provano il nostro amore per Ischia con tutte le sue ricchezze, e per gli ischitani. Marta e anche io trascorrevamo le nostre vacanze estive e poi anche quelle delle festività natalizie ad Ischia, gioiello del mondo, e visitavamo tutti i suoi luoghi nelle diverse stagioni, appena possibile». Così scrive Maria Grazia Bartoli in una lettera agli amici isolani, per rendere note le iniziative in corso in tutta Italia per ricordare la sorella Marta Bartoli, scrittrice, giornalista, insegnante, traduttrice, accompagnatrice turistica, ricercatrice alla quale, ad un anno esatto dalla morte, è stato dedicato un bel libro-tributo pubblicato dalla Deputazione di storia patria dell’Umbria, e curatoAttilio Bartoli Langeli e Luciana Brunelli. Nel nome di Marta,nella sala Eugenio IV della Rocca Albornoziana di Spoleto,si sono ritrovati amici, colleghi, ex alunni e parenti da tutta Italia per omaggiarla con il primo di una serie di momenti organizzati un po’ ovunque per iniziativa dell’amatissima Maria Grazia.
Marta Bartoli (1972-2023), nativa di Spoleto, laureata in Lingue e letterature straniere moderne, era iscritta all’Albo regionale degli accompagnatori turistici e all’Ordine dei giornalisti. Ha insegnato Francese e Inglese nella scuola media e dal 2017 ha lavorato presso l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria. È stata socia dell’Accademia Spoletina e della Deputazione di storia patria per l’Umbria. Autrice e curatrice di diversi volumi storiografici, ha svolto una intensa attività giornalistica pubblicando articoli di carattere storico-artistico su periodici spoletini e regionali. Il libro «presenta – si legge nell’aletta di copertina – alcune riflessioni sull’operosità storiografica di lei, la sua bibliografia (limitata alle pubblicazioni specialistiche), una galleria fotografica, la riproposizione di alcuni tra i molti articoli da lei scritti per la stampa periodica e, per finire, due suoi brevi testi inediti».
Per quanti la conoscevano e amavano, è stato scritto, Marta Bartoli ha lasciato un’eredità umana e culturale indelebile. Con straordinarie attitudini di studiosa, si è occupata di ricerche e storiografia, ed è stata una professoressa amorevole e stimolante, giornalista puntuale nelle consegne e traduttrice di indiscutibile spessore. La sua memoria, celebrata con affetto e riconoscenza, continua ad essere presente nei luoghi che ha amato e nelle persone che l’hanno accompagnata, riflettendo un legame profondo che ora si estende, grazie a iniziative come questa, all’intero territorio nazionale.