Tutte le ombre sul possibile turismo autunnale
L’estate è finita da un pezzo e i dubbi per i prossimi mesicominciano davvero a palesarsi con un aumento dei casi che preoccupa non poco. L’opinione di alcuni addetti ai lavori
La pandemia ha inevitabilmente caratterizzato la stagione estiva che, tra una difficoltà e l’altra, ha registrato numeri importanti nei mesi di luglio e agosto. Ma adesso quei tempi sembrano lontano perché ottobre è alle porte. L’autunno, infatti, è entrato prepotentemente climaticamente parlando e con sé ha portato una serie di domande a cui è difficile dare una risposta, soprattutto dal punto di vista sanitario.
Nei mesi scorsi i numeri dei contagi erano piuttosto bassi, a luglio si parlava di circa 200/300 casi al giorno, mentre adesso purtroppo si viaggia a numeri ben diversi. Nelle ultime settimane, in effetti, abbiamo una media 1500 contagiati e questi dati non sono certo confortanti per l’intero sistema paese. Sono molte le incognite legate alle scuole, alla riapertura degli uffici e al mondo del turismo. In Campania, poi, la situazione è delicata perché la nostra regione ha fatto registrare ultimamente numeri record, tanto da indurre Vincenzo De Luca, fresco di rielezione come governatore della regione, a emanare una nuova ordinanza in cui si legge che è obbligatorio mantenere la mascherina anche all’aperto a prescindere dalla distanza interpersonale. Sono provvedimenti restrittivi che fanno comprendere la serietà del problema covid e di quanto esso si ripercuota nella società e nella vita di tutti noi. Dando uno sguardo ai paesi vicini a noi, scopriamo che Francia, Spagna e Gran Bretagna sono in grosse difficoltà tant’è che un nuovo lockdown da quelle parti non sembra essere un’idea così peregrina. Ovviamente tutto questo ha una ripercussione negativa sul sistema Ischia, ormai in affanno dal momento che sembra scarseggiare la materia prima che fa andare avanti l’economia isolana: il turismo.
A settembre i numeri sembravano dare una buona prospettiva, ma passato anche questo mese la realtà che si sta delineando è molto complessa. Diversi alberghi chiuderanno, altri invece resteranno aperti cercando di affrontare un autunno che farà tremare i polsi a molti. A questo punto la domanda sorge spontanea: a Ischia sarà possibile fare un turismo di stampo autunnale in un anno così complesso per le vicende covid che attanagliano tutti?Per avere maggiori delucidazioni abbiamo sentito gli umori di alcuni esponenti del comparto alberghiero. Per Mario Leonessa direttore generale del gruppo Leohotels: «Penso che non si possa parlare di un turismo autunnale in queste condizioni. Negli anni scorsi ottobre era ancora un mese appetibile, ma con la pandemia in corso sono troppi gli interrogativi. Per questo motivo molti alberghi hanno chiuso, o si apprestano a chiudere. Mancano i turisti sia italiani che stranieri. Rimanere aperti significherebbe avere delle perdite economiche ingenti perché una struttura alberghiera se non ha almeno il 50% di posti occupati non ha alcun guadagno, anzi. Dobbiamo solo sperare che per fine anno, o all’inizio del 2021, si trovi una cura che possa contrastare finalmente il covid». Abbiamo ascoltato Isidoro Di Meglio, direttore commerciale del gruppo Dimhotels: «Quelli che ci aspettano sono mesi difficili per gli ovvi motivi legati alla pandemia. Per ottobre resteremo aperti, ma a novembre faremo delle riflessioni importanti. È venuta meno quasi tutta la fascia dei viaggi organizzati che da sempre caratterizzano il periodo autunnale.
Parliamo di clienti di terza età che non si mettono in viaggio perché giustamente preoccupati per l’aumento dei contagi. Era una buona fetta di mercato che quest’anno non vedremo sul nostro territorio. È una situazione in divenire che non ci permette di fare previsioni a lungo termine perché tutto dipende dall’emergenza sanitaria. In questo senso anche ad ottobre, se i numeri dovessero aumentare, prenderemo di conseguenza delle decisioni». Anche Giancarlo Carriero, patron dell’Albergo della Regina Isabella, si è detto incerto su quello che potrà accadere nei prossimi mesi: «Salvo imprevisti legati al covid, noi resteremo aperti fino a ottobre anche se con una forza lavoro ridotta. Per ottobre abbiamo delle prenotazioni che sono all’incirca la metà rispetto agli anni scorsi per questo periodo. L’aumento dei contagi in Italia e all’estero potrebbe però metterci di fronte a una situazione diversa rispetto a quella di oggi e, quindi, molto dipenderà dalle prossime settimane e dalle decisioni che decideranno di adottare le istituzioni». Come si può evincere da queste dichiarazioni provenienti da persone del mondo alberghiero, la realtà dei prossimi mesi è molto incerta perché non è possibile fare delle previsioni. Mai come quest’anno la stagione autunnale sarà difficile da affrontare e, in questo, il covid sta plasticamente dimostrando quanto possa incidere su vari settori dell’economia del nostro paese.