Tutte le ombre e i dubbi nell’”affaire” terremoto
INCHIESTA SISMA ISOLA D’ISCHIA – La relazione finale di Giuseppe Grimaldi, già Commissario all’Emergenza nel 2017, porta i nodi al pettine e scarica tutto su Schilardi. Un documento di fuoco sui Lavori di somma urgenza, sul CAS, sugli alloggi alberghieri e su interventi eseguiti in zone fuori dal perimetro sismico.
Un volumetto di 187 pagine formato A/4, corredato da quadri sinottici, riepiloghi ed Elenchi delle Spese emergenziali effettuate a carico della Contabilità Speciale del Commissario di Governo, relative alla gestione dell’Emergenza post sisma Isola d’Ischia, occupa il sito istituzionale istituito su input del Consiglio dei ministri, preposto alla concessione dei Fondi pro terremotati dei Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio. Ciò che si paventava in tempi non sospetti nel libro “Sisma Isola d’Ischia”, si è puntualmente “avverato” e in termini molto più estesi rispetto alle previsioni di cinque anni fa. Fino ad oggi circa un centinaio di miliardi di vecchie lire è stato letteralmente fagocitato nel mare magnum delle Somme Urgenze, delle Sistemazioni Autonome Abitative, negli alloggi alberghieri e in quel vasto intervento edilizio di messa in sicurezza di abitazioni, chiese, scuole, uffici pubblici e viabilità urbana. La perimetrazione delle località colpite dal sisma in modo severo o in maniera blanda (Zona Rossa e Zona Verde) ha consentito fin dalle prime battute –grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile- di individuare TUTTI gli edifici danneggiati (Schede Aedes) in modo lieve o “pesante” allo scopo di intervenire adeguatamente, nella fase iniziale dell’Emergenza, e mettere in sicurezza le case pericolanti e quelle colpite leggermente dalle onde sismiche in espansione.
LA RELAZIONE GRIMALDI, UN DOCUMENTO PREZIOSO
Si tratta di un lavoro conoscitivo della massima importanza, perché attiene al riconoscimento corretto dei danneggiamenti avvenuti nel perimetro epicentrale e in quello limitrofo, oltre, naturalmente a quelle realtà che non hanno subìto alcun danno dal sisma, trovandosi al di fuori dell’irraggiamento delle isosiste. La Relazione Grimaldi è un prezioso documento tecnico, scientifico e finanziario perché esamina in dettaglio l’intera materia emergenziale, completa di lavori eseguiti per somme urgenze, intestazione delle Ditte, entità delle opere, documentazione prevista dalla Legge e importo degli interventi, quasi sempre sovrastimati quando c’è Pantalone che paga! Naturalmente l’architetto Grimaldi non è uno sprovveduto; tutt’altro. Dalle indagini effettuate, dai conteggi eseguiti e dalle “relazioni tecniche” degli Uffici Comunali, l’ex commissario ha dedotto che il 90 per cento degli interventi sono viziati di illegittimità, di carenza di documentazione, di sviamenti delle Leggi, di abusi d’ufficio e, per concludere, di evidenti condotte non ortodosse e dunque commesse ai danni dello Stato e di conseguenza ai danni dei terremotati, che aspettano vanamente una Ricostruzione sempre più lontana!
PAGINE COME UN VASO DI PANDORA
Esaminare queste pagine è come scoperchiare il vaso di Pandora: c’è tutto e di più in questi interventi del periodo emergenziale, quando la disattenzione, la frettolosità, i traumi subìti dai terremotati e il desiderio di vedere avviati i Cantieri per la messa in sicurezza degli edifici danneggiati avevano distolto l’attenzione di alcuni cittadini “curiosi”, con il difetto di ficcare il naso un po’ ovunque per verificare eventuali anomalie o cose che non quadravano. Verremmo meno al sacrosanto dovere della corretta Informazione nel tacere od occultare fatti specifici molto gravi, che hanno impedito all’architetto Grimaldi di liquidare le somme richieste per gli interventi effettuati o per lo meno SOSPESE per accertamenti! Ma va anche precisato che molti lavori illegittimi, Cas presumibilmente irregolari (Vedasi la vicenda di sette imputati di truffa), sistemazioni alberghiere dubbie e dichiarazioni ritenute mendaci sui danni patiti sono stati comunque liquidati senza effettuare ulteriori verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni dei beneficiari e sulla correttezza delle pratiche evase dagli Uffici Comunali.
J’ACCUSE GRIMALDI: PROCEDURE NON CONFORMI ALLE NORME
Colpiscono soprattutto alcuni passaggi sensibili della Relazione di Grimaldi: ”Le procedure attivate da parte dei soggetti attuatori per gli interventi di somma urgenza non appaiono conformi al complesso delle norme di rango legislativo e regolamentare vigenti in materia di contratti pubblici, di somma urgenza e di contabilità degli enti locali e PERTANTO NON ASSENTIBILI”! E giù una sfilza di leggi, regolamenti, norme, articoli e postille e pure una serie di documenti mancanti come perizie tecniche, contratti di appalto, certificati del Casellario Giudiziale, ecc., ecc. previsti dalla nostra ineffabile Repubblica degli imbroglioni proprio per evitare le truffe, i raggiri e le inadempienze di tanti “addetti ai lavori”!
SCHILARDI E LA PATATA BOLLENTE NELLE SUE MANI
La patata bollente, naturalmente, fu lanciata al nuovo arrivato, il prefetto Carlo Schilardi, Commissario alla Ricostruzione, che sulle prime nicchiò, avvertì, consigliò e…minaccio sfracelli, poi venne a miti consigli con le Amministrazioni Comunali di Casamicciola, Lacco e Forio che tempestavano per ottenere l’approvazione e la liquidazione di una serie di adempimenti. Non erano noccioline americane, amici miei, ma la bellezza di decine e decine di miliardi di vecchie lire. Soldi che servirono anche per produrre cinque ponti in ferro, una cinquantina di ingabbiature di abitazioni con tubolari, palificazioni lignee a più non posso, e poi rifazione di muretti, interventi di restauro conservativo di immobili “pubblici”, ma tante opere condotte nelle chiese –tutte ubicate al di fuori del perimetro sismico- e dunque non suscettibili di interventi a carico dello Stato.
IL SISMA E GLI INTERVENTI ALLE CHIESE
Al cospetto di tutto quanto esposto, l’architetto Giuseppe Grimaldi chiese il…pensionamento anticipato, diede il benservito ai sindaci, agli Uffici Tecnici, alla Protezione Civile e scappò via da Ischia senza neanche voltarsi indietro a guardare. Scendere nei dettagli è opera sovrumana, ma ci siamo sottoposti volentieri all’immane fatica investigativa perché i terremotati meritano rispetto, affetto e comprensione, ma soprattutto aiuto concreto –E AL PIU’ PRESTO- perché cinque anni sono già un lasso di tempo considerevole per mettere a posto le case, le scuole e i locali commerciali dismessi. Iniziamo con le chiese, a cui va riservato il decoro e il rispetto per l’arte e la storia che le rende un patrimonio culturale e…turistico di eccezionale pregio. Nessuno di questi luoghi consacrati ricade nel perimetro sismico contrassegnato dal Rosso e dal Verde. Edifici religiosi, spesso abbandonati al degrado, ma molto più spesso restaurati periodicamente con le offerte dei Fedeli e con l’intervento del Fondo Culto dello Stato, sono stati classificati come “edifici danneggiati dal terremoto” e ammessi ad opere di messa in sicurezza a carico della Contabilità Speciale del Commissario di Governo. A Casamicciola il povero Sant’Antonio, ben piantato sullo sperone roccioso di Punta della Scrofa, non ha nemmeno avvertito la “scossa” del 21 agosto, insieme ai suoi Fedeli che abitano a breve distanza nel popoloso quartiere di Perrone. Idem per Sant’Anna e San Pasquale, alla salita del Corso Vittorio Emanuele, per San Gabriele e La Madonna della Pietà, per La Chiesa dei Marinai alla Marina, per il Convento dei Padri Passionisti, per l’Immacolata alla Sentinella e per la Basilica di Santa Maria Maddalena Penitente.
Il Parroco Santo, Venerabile Don Giuseppe Morgera, ci ha messo la mano sua e ha salvato l’Ovile e le Pecorelle a Lui affidate. Insomma non mancano determinate perplessità. A Lacco Ameno la questione danni sismici presenta altrettante anomalie. A sei chilometri dall’epicentro sismico del Maio e del Fango, a Forio, le chiese di Santa Lucia, Santa Maria di Loreto, San Sebastiano e altre da “restaurare” in un prossimo immediato futuro, hanno ottenuto cospicui finanziamenti post sisma che certo lasciano quantomeno perplessi. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero in corso manovre per finanziare la chiesa di Santa Restituta a Lacco Ameno, di recente restaurata in toto dal Comune, mentre si sono elargiti soldi alla chiesa dell’Annunziata, alla Fundera, che del terremoto non è arrivata nemmeno una folata di vento! Anche per la Scuola “Principe di Piemonte” –restaurata in toto per ben due volte dal Comune di Lacco Ameno- è stata avviata una pratica
Le procedure e i progetti messi in campo nel periodo emergenziale (ma anche in quello della ricostruzione) in tutti i settori del territorio di Casamicciola, Lacco e Forio, presentano molte perplessità, come spiega l’architetto Grimaldi. Lo si riscontra per alcune scuole ubicate al di fuori del perimetro sismico (Elementare De Gasperi a Perrone, Elementare Lembo alla Sentinella e Comprensivo Sanseverino, al Corso Luigi Manzi), per l’edificio ex Capricho de Calise, in Piazza Marina, per l’area del Pio Monte della Misericordia, per l’Immobile ex Bellavista, già sede del Municipio, nonché lavori stradali che non sarebbero stati particolarmente interessati dal sisma del 2017.
(1– Continua)