Tutte le accuse della Procura ai dipendenti
Un elenco molto esteso quello delle singole accuse rivolte ai vari dipendenti chiamati in causa. Massimo Barbato, secondo il pm “con artifizi e raggiri consistiti nel presentare una falsa attestazione della sua presenza in ufficio riportata sui cartellini marcatempo, allontanandosi dal luogo di servizio per un periodo di tempo pari a 1.279 minuti… conseguiva un ingiusto profitto pari alla retribuzione percepita in assenza della prestazione lavorativa resa, quantificato in euro 398.91”. Per 444 minuti si sarebbe invece allontanato dal posto di lavoro Francesco Antonio Base, che avrebbe così usufruito illecitamente della somma di 89.75 euro. L’infermiere in servizio presso l’UOC Salute Mentale avrebbe anche fatto conseguire un ingiusto profitto a Luca Fabozzi, Placido Marziali, Francesca Messina e Anna Ruggiero timbrando i loro cartellini marcatempo. Pasquale Borghese si sarebbe appropriato di 85 euro oltre che dell’auto di servizio per motivi non legati all’attività lavorativa. Nello Carraturo, invece, avrebbe “sottratto” 415 minuti di lavoro alla ASL mentre Salvatore Castaldi secondo la Procura, attraverso false attestazioni della sua presenza in ufficio, si sarebbe allontanato dal luogo di lavoro per ben 2.153 minuti ottenendo così illecitamente la retribuzione di 816.75 euro che invece non gli sarebbe spettata: avrebbe utilizzato per finalità diverse da quelle ammesse due autovetture di servizio. La responsabile del Centro di Salute Mentale, Emilia Cece, avrebbe sottratto 251 minuti di attività lavorativa, mentre Rosaria Colella – dipendente presso il Sert – ne avrebbe “collezionati” ben 1.186. Teresa Coppola si sarebbe invece assentata per 3.126 minuti complessivi ottenendo un ingiusto beneficio di 558.18 euro. 2.346 minuti di assenza e 511,44 euro percepiti ingiustamente vengono invece contestati a Luigi Delicato (Centro Salute Mentale), che però è ritenuto responsabile anche di truffa avendo “mediante artifizi e raggiri consistiti nella timbratura dei loro cartellini marcatempo” fatto conseguire un ingiusto profitto a Margherita Di Meglio, Luca Fabozzi, Placido Marziali, Anna Ruggiero e Carmela Russo, tutti impiegati presso gli uffici Asl di via Antonio Sogliuzzo. A Erminia Della Corte vengono contestati solo 35 minuti di attività lavorativa e la somma di 6.14 euro all’ASL.
Margherita Di Meglio si sarebbe allontanata dal luogo di servizio per 4.461 minuti (857.49 euro la retribuzione che si ritiene conseguita ingiustamente) ed avrebbe favorito presunte condotte illegittime di Maria Francesca Ferrandino e Clotilde Trofa sempre timbrando i loro cartellini marcatempo. Ciro Di Sarno, invece, avrebbe lasciato il suo ufficio per 4.233 minuti (quantificati in 1.440,85 euro) e favorito sempre con lo stratagemma del cartellino il collega Alberto Grifo. Con Mario Mariani, poi, avrebbe anche utilizzato una vettura di servizio per ragioni non d’ufficio. Ancora, a Luca Fabozzi si contestano 367 minuti di assenza (162.77 euro), poca roba se si pensa che Maria Francesca Ferrandino viene ritenuta responsabile di aver “marinato” l’ufficio per un totale di 4.483 minuti (1.809,85 euro) oltre che di aver favorito Margherita Di Meglio timbrando il suo cartellino. Il dipendente Alberto Grifo non avrebbe rispettato l’orario di lavoro per 3.287 minuti (584,94 euro) e avrebbe più volte coperto Mario Mariani “beggiando” il suo cartellino.
1.197 minuti di lavoro mancherebbero invece all’appello per Lucia Impagliazzo cui si contesta anche di aver utilizzato per scopo personale un’autovettura di servizio insieme ad Anna Ruggiero e Rosa Papaccio. Solo 118 minuti di infrazione presunta per Lucia Laudisio, 2.946 invece (1.082,48 euro) per Mario Mariani cui si contesta anche di aver restituito il favore ad Alberto Grifo, contribuendo a timbrare alla bisogna il suo cartellino. 51 minuti e 7 euro sono contestati ad Anna Marigliano, che però avrebbe fatto l’immancabile cortesia del badge a Luigi Delicato, Plaido Marziali e Anna Ruggiero. Placido Marziali, in servizio presso il Centro di Salute Mentale, si sarebbe assentato per 1.706 minuti aiutando e coprendo con l’ormai abituale metodo le assenze dei colleghi Fabio Fabozzi e Carmela Russo. 278 minuti di lavoro l’ingiusto vantaggio che avrebbe percepito Francesca Messina, 398 quelli di Pasquale Mormile, 1.373 (pari a 499.57 euro) quelli di Salvatore Pacifico, 269 quelli che mancano all’appello di Rosa Papaccio accusata però anche di aver “prestato soccorso” durante le assenze a Maria Francesca Ferrandino. Brunella Pluda avrebbe marinato il lavoro per 3.628 minuti, Anna Puca invece per 4.676, Vincenzo Romano (collaboratore amministrativo presso la segreteria dell’ufficio di Prevenzione Luoghi di Lavoro, avrebbe sottratto 4.331 minuti di lavoro all’azienda (816.47 euro), Anna Ruggiero 410, Carmela Russo 2.383 ma avrebbe in più riprese “gestito” anche i cartellini marcatempo di Placido Marziali e Luigi Delicato. Aniello Silvio si sarebbe ingiustamente assentato per 744 minuti, Tilde Trofa per 1.506 e avrebbe utilizzato indebitamente anche i cartellini di Maria Francesca Ferrandino e Margherita Di Meglio per “coprire” loro assenze dagli uffici. Infine ad Ugo Vuoso, nella sua qualità di dipendente Asl in servizio presso il Centro di Salute Mentale, viene contestato di essersi allontanato dal luogo di servizio per 3.626 minuti conseguendo un presunto ingiusto profitto quantificato in euro 885,43. Non solo, avrebbe in due circostanze “beggiato” il cartellino di Aniello Silvio.