TUTTE GIU’ PER TERRA

Il procuratore capo Nicola Gratteri ha consegnato (anche) ai sindaci isolani il dossier contenente l’elenco degli immobili che dovranno essere abbattuti in tempi celeri. Gli interventi di demolizione da mettere in atto rientrano nel protocollo d’intesa firmato a luglio da Procurai, Regione e i primi cittadini dell’intera area flegrea

Questa volta si fa sul serio. E, soprattutto, pare anche in tempi celeri e ragionevoli e mettendo da parte attendismi, tempi pachidermici e “meline” che troppo spesso hanno caratterizzato il passato più e meno recente. Nicola Gratteri, e il Golfo a riguardo aveva già pubblicato qualche tempo fa alcune sue eloquenti dichiarazioni rese in un convegno, non vuole sentire ragioni ed ha intenzione di demolire tutti gli immobili abusivi – ovviamente parliamo soprattutto di quelli oggetto di sentenza di condanna passata in giudicato con annessa sanzione accessoria dell’abbattimento – ubicato in aree a rischio sismico o comunque sensibili. Un “messaggio” che naturalmente suona sinistro per molti isolani, viste le potenziali demolizioni che potrebbero aver luogo a Ischia e soprattutto le caratteristiche morfologiche di un territorio finito ancor più sotto i riflettori dopo la drammatica alluvione del 26 novembre 2022. Adesso però dalle parole si è passati ai fatti perché il Procuratore Capo di Napoli ha consegnato ai sindaci dell’area flegrea e anche a quelli delle isole di ischia e Procida un dossier contenente un elenco con le demolizioni da attuare nei territori di rispettiva competenza e pertinenza. Un report preciso ed inequivocabile che comprende poco più di 60 immobile ed al quale bisognerà attenersi scrupolosamente. E soprattutto, come ribadito dallo stesso Gratteri, anche con celerità e urganza.

Il problema è che siamo soltanto all’inizio, insomma parliamo di una lista provvisoria che conterrebbe centinaia di demolizione da operare. Se ne contano tante anche sulla nostra isola, con i Comuni più interessati dalla “mannaia” del procuratore che sono quelli di Barano e Forio. L’insularità potrebbe leggermente allungare i tempi ma soltanto per questioni di natura logistico ed organizzativa: basti pensare che alcuni abusi a Pozzuoli, Quarto, Marano, Pianura e Monte di Procida saranno eseguiti secondo il crono programma da qui ai prossimi trenta giorni. Insomma, lo sbarco da queste parti calcoli alla mano non sarebbe poi così lontano. 

Gli interventi di demolizione da mettere in atto a partire dai prossimi giorni rientrano nel protocollo d’intesa firmato a luglio da Procura di Napoli, Regione e i sindaci dei comuni dell’intera area flegrea. A dare l’annuncio di quel summit sui suoi canali social fu proprio il governatore Vincenzo De Luca che così si espresse: «D’intesa con il Capo della Procura di Napoli Nicola Gratteri, coadiuvato dal Procuratore aggiunto Antonio Ricci e dai sostituti Raffaele Barela e Giulio Vanacore, abbiamo tenuto questa mattina una riunione con i Sindaci e i rappresentanti dei Comuni di Bacoli, Barano d’Ischia, Forio d’Ischia, Ischia, Pozzuoli e Quarto per rendere operative alcune richieste di demolizione di immobili abusivi situati nelle aree R3, ad elevato rischio idrogeologico elevato. La Regione Campania ha dato la propria disponibilità a finanziare ad horas le operazioni di abbattimento, come già fatto lo scorso anno per il bunker del boss Zagaria a Casapesenna. È un ulteriore passo, vogliamo dare un segnale forte e andare avanti sulla strada della legalità e della tutela ambientale». Parole forti, fortissime, nel corso di quell’incontro i sindaci isolani provarono a far valere le ragioni dei propri concittadini appellandosi soprattutto alle conseguenze di natura sociale che una serie di demolizioni avrebbero comportato, soprattutto laddove si era in presenza di abitazioni cosiddette di necessità. Ma l’appello non toccò le “corde emotive” di Nicola Gratteri che in quella sede – accompagnato tra l’altro da tre sostituti – si mostrò inflessibile dichiarando di voler proseguire sulla linea dura relativamente ai 60 edifici abusivi oggetto della tavola rotonda. Il procuratore fu chiaro parlando di un rischio ben più pericoloso di quello sociale ricordando la frana che nel 2022 causò distruzione e morte in quel di Casamicciola rivelando una volta di più la fragilità dell’isola ed i suoi atavici problemi di dissesto idrogeologico. Insomma, non fu in alcun modo possibile mediare ed è anche questo il motivo per il quale la classe politica di casa nostra, dopo l’incontro di luglio, preferì non rilasciare dichiarazioni su questa vicenda per evidente timore di incorrere in una perdita di consenso elettorale. Ma già nello scorso marzo Gratteri, intervenendo a un convegno seguito anche dal nostro giornale, fu abbastanza chiaro per quanto riguardava la nostra isola esprimendosi con frasi inequivocabili: «A Ischia ha piovuto poco, ed è solo grazie al clima mite di questo inverno che non abbiamo assistito ad altri gravi problemi – ricordò il Procuratore nella sala conferenze del Gran Quartiere di Pizzofalcone, nel corso di un importante incontro con i giornalisti sul tema dell’informazione e della giustizia. I sindaci sostengono che non ci sono soldi per le demolizioni, fanno spallucce e dichiarano, “come facciamo a demolirle?”. Questo tipo di cose – riferendosi al ripristino della legalità anche e soprattutto attraverso l’abbattimento di case situate in zone pericolose per l’incolumità di chi le vive – le faccio. Le faccio e mi piace farle, andando anche oltre il mio ruolo di Procuratore della Repubblica, il mio obiettivo è demolire quelle case».

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