Tutela ai sanitari, nasce il servizio “antiviolenza” al Rizzoli

Installato un apparecchio telefonico direttamente collegato alla sala operativa della Polizia, che raccoglierà la chiamata di soccorso inviando immediatamente una volante

Da oggi anche l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno godrà del servizio antiviolenza a tutela del personale sanitario. In tal modo il nosocomio isolano viene equiparato a tutte le altre strutture ospedaliere dell’area partenopea. Per fortuna sull’isola i casi di violenza contro il personale ospedaliero sono piuttosto rari, ma in ogni caso si tratta di una misura importante: nello specifico, è stato installato all’interno dell’ospedale un telefono contraddistinto da una croce rossa, collegato direttamente al pronto soccorso della struttura.

Nel caso di pattuglie già impegnate, saranno le altre Forze di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, a intervenire sul posto

In caso di emergenza, il personale sanitario di turno, semplicemente sollevando l’apparecchio collegato, attiverà in automatico la chiamata di soccorso: in tale circostanza il personale in servizio alla sala operativa della Polizia dovrà inviare prontamente la volante presso la struttura, avendo cura di rispondere alla chiamata e assicurare una pronta assistenza, per sincerarsi preliminarmente secondo le consuete modalità operative di quanto sta accadendo, allo scopo di dare le prime indicazioni all’equipaggio che si sta portando sul posto.

Una delle particolarità del servizio è il fatto che in ogni caso, pur quando tutte le volanti della Polizia sono occupate in altre operazioni emergenziali, ci sarà comunque l’intervento delle altre Forze dell’Ordine. Infatti la chiamata dal telefono antiviolenza assume sempre valore di intervento prioritario rispetto ad altre attività non emergenziali e, solo nel caso in cui la volante o altro personale in servizio di pattuglia fosse impegnato in attività non rinviabile, saranno i Carabinieri o la Guardia di Finanza o un’altra forza di Polizia, compresa quella municipale, in grado di assicurare un rapido intervento sul posto, motivando successivamente – con apposita relazione – le motivazioni per cui non è stato possibile inviare personale del Commissariato.

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