Turismo organizzato: come cambia a causa della pandemia

Fare delle previsioni certe sul futuro del turismo è pressoché impossibile, tuttavia l'Italia sembra reagire con determinazione

Tra i settori che stanno soffrendo maggiormente il ritorno della pandemia da coronavirus è certamente il turismo. Un ambito che da sempre smuove i motori dei vari Paesi del mondo e che certamente ha bisogno di una nuova linfa vitale per cercare di ripartire, non appena sarà possibile e nella migliore maniera esistente.

E a tal proposito è giusto domandarsi in che modo il comparto turistico stia affrontando questo delicato momento storico. Delle riposte ci arrivano da un’indagine realizzata da Travel Consul e Aigo, società di consulenza in marketing e comunicazione, alla quale hanno risposto oltre 1.000 professionisti del turismo.

I risultati ottenuti sono meno gravi del previsto. I dati, infatti, mostrano che l’Italia è oggi il Paese con un minor numero di professionisti che hanno subito un licenziamento: 22% contro il 23% di media europea e il 26% globale.

Tuttavia, non arrivano le stesse “incoraggianti” notizie per quanto concerne le perdite del settore. Da quello che è emerso, infatti, il periodo più pesante sarà quello stimato tra fine anno e l’inizio del 2021. Non è un caso che stiano aumentano le cancellazioni e i posticipi al prossimo anno. Inoltre, come vero e proprio orizzonte di ripresa, si tende a guardare ormai al lontano (soprattutto in assenza di lavoro) 2022.

Trovare soluzioni di fronte a una situazione di cui è veramente complicato capirne gli scenari futuri è pressoché impossibile. Ad ogni modo, l’Italia sta puntando, per cercare di riprendersi da tutto ciò, su un elemento fondamentale: la flessibilità.

Ma non solo, al momento infatti, siamo il Paese che sta facendo la maggior innovazione sul prodotto. A tal proposito Massimo Tocchetti, presidente Aigo, spiega che “Pensando al domani, il ruolo degli attori del turismo sembra decisamente orientato al rafforzamento del ruolo di consulente”.

Infatti in uno scenario che volge sempre di più a un cambiamento enorme come quello che stiamo vivendo, una guida competente sembrerebbe sempre più indispensabile.

Insomma, è ancora molto complesso capire come cambierà il turismo organizzato nel nostro Paese, ma anche nel resto del Globo. Ma quel che è certo è che si sta provando a reagire e che si farà di tutto per cercare di recuperare il recuperabile e permettere, a tutti coloro che lo vorranno, di tornare a viaggiare in tutta sicurezza e spensieratezza.

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