Tribunale da salvare, oggi nuovo summit degli avvocati

Riunione dei vertici dell'Assoforense con i rappresentanti dell'avvocatura distrettuale e nazionale per valutare l'evoluzione della situazione politica in vista della programmata manifestazione assembleare di fine mese nella Capitale: l'acuirsi della drammatica crisi ucraina ha rivoluzionato l'agenda di governo

La situazione è fluida. Dopo i continui rallentamenti dovuti alle imprevedibili evoluzioni della pandemia da covid-19, che avevano ostacolato l’impegno dell’Assoforense di Ischia per ottenere quantomeno una proroga del mantenimento della Sezione distaccata del Tribunale, la tragedia della crisi ucraina ha ulteriormente monopolizzato l’agenda politica e governativa, al punto da mettere in forse la programmata manifestazione a Roma fissata per il 29 marzo. L’evoluzione del contesto non è facile da prevedere, e il timore è che l’iniziativa possa cadere nella quasi completa indifferenza della politica parlamentare.

Per questo, oggi è previsto un nuovo incontro dei vertici dell’Assoforense isolana con i rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati e con i rappresentanti del Consiglio Nazionale Forense. Una riunione dunque tra le varie componenti dell’avvocatura, a livello locale, distrettuale e nazionale, per valutare attentamente le prossime mosse, sempre tenendo costante al contempo la pressione sugli interlocutori politici.

L’iniziativa romana, già annunciata durante la conferenza congiunta coi sindaci isolani tenutasi al municipio di Ischia il mese scorso, è dunque di nuovo in forse. Nel tentativo di scongiurare la concreta minaccia di chiusura dei Tribunali delle isole minori che da un decennio pende sulle sedi giudiziarie di Ischia, Elba e Lipari, era stata anche individuata la sala dove si dovrebbe svolgere quella che sarà una manifestazione-assemblea: si tratta della Sala riunioni Capranichetta, dotata di un ingresso indipendente proprio su piazza Montecitorio, dunque nelle immediate vicinanze dell’omonimo palazzo sede della Camera dei Deputati della Repubblica. L’intenzione è quella di coinvolgere anche i presidenti delle rispettive regioni, ma con il deflagrare del conflitto in Ucraina molto, se non tutto, è rimesso in discussione. La stessa Assoforense, come si ricorderà, si è attivata con un’iniziativa di solidarietà volta a inviare in Ucraina farmaci e medicinali per la popolazione civile.

Mancano ancora due settimane alla data dell’assemblea fissata a Roma: oggi difficilmente dunque si potrà prendere una decisione definitiva. Il protocollo torna quindi ad essere quello degli ultimi due anni: navigare a vista giorno per giorno, anche se la mancata inclusione dell’emendamento relativo alla proroga del tribunale nel Decreto milleproroghe rende tutto maledettamente difficile, e la clessidra che si esaurirà il prossimo 31 dicembre, data ultima prima della chiusura della sezione distaccata di via Michele Mazzella, continua inesorabilmente a scorrere.

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