Tre tartarughe marine Caretta caretta sono state restituite al loro habitat naturale, il mare, nel corso di una mattinata di divulgazione e sensibilizzazione: così nella baia di San Montano, a Lacco Ameno, l’area marina protetta Regno di Nettuno ha provveduto – con un’operazione congiunta con Stazione zoologica Anton Dohrn e Guardia Costiera, in collaborazione con il Parco Idrotermale del Negombo – al rilascio di Pepita, Medea e Caterino, esemplari reduci da lunghi periodi di convalescenza al Turtle Point di Portici e finalmente pronte a ritrovare la loro libertà.
Al rilascio, che è avvenuto in spiaggia per Pepito e in mare, al largo di Punta Caruso, per le altre due tartarughe, ha assistito – con il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, una colorata ed entusiasta folla di bambini, i giovani studenti dell’Istituto comprensivo Vincenzo Mennella, che hanno ascoltato con interesse la lezione con la quale gli esperti, guidati dal veterinario Andrea Affuso del Dohrn, hanno introdotto le storie degli animali, sottolineando l’importanza che la specie riveste nel Mediterraneo e i rischi con i quali il più delle volte è l’uomo – direttamente con la pesca accidentale o indirettamente con l’inquinamento da plastica – ad attentare, spesso fatalmente, alla loro salute.
Caterino, giovane maschio di 40 chili di peso, era stato recuperato lo scorso 19 novembre, in difficoltà proprio al largo delle coste di Ischia. Non riusciva ad immergersi, fu recuperato con l’ausilio di un pescatore e sottoposto a cure molto complesse, con l’aspirazione dell’aria che era penetrata nella cavità celomatica.
Arrivava invece dall’isola del Giglio il piccolissimo Pepito: quando fu recuperato – il 26 aprile 2021 – pesava appena 100 grammi, era debilitato e affetto da una sospetta polmonite, quasi non muoveva le pinne anteriori. Al momento del rilascio pesava invece dieci chili e nuotava regolarmente, complice il lungo percorso di riabilitazione cui è stato sottoposto al Turtle Point, con sedute di ginnastica funzionale, anche in un canale di nuoto creato ad hoc per consentire alle tartarughe di muoversi in una corrente di acqua di mare a velocità controllata.
Infine Medea, trovata spiaggiata a Filicudi, in Sicilia, con una profonda ferita circolare alla pinna anteriore destra, riconducibile all’imbrigliamento in un cordame da pesca, che aveva causato una frattura completa dell’omero. “Il suo rilascio le consentirà a Medea di poter tornare, se vuole, a nuotare nelle acque delle isole Eolie dopo una nuotata non particolarmente impegnativa per una tartaruga marina”, spiega il veterinario.
“Giornate come questa testimoniano l’efficacia di reti sinergiche, come quella che la nostra area marina protetta ha costruito con il Dohrn, la guardia costiera e i piccoli pescatori delle isole, e l’importanza della sensibilizzazione, rivolta in particolare alle nuove generazioni, sempre più attenti ai temi della sostenibilità e dell’ambiente”, sottolinea Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno.
Il rilascio di queste ore anticipa la stagione della nidificazione, che in Campania negli ultimi anni è stata particolarmente corposa e anche a Ischia sarà accompagnata dall’attento monitoraggio dei volontari, coordinati dallo staff del Regno di Nettuno, con la supervisione della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Nell’estate del 2022, peraltro, proprio la baia di San Montano ha ospitato un nido, la cui spettacolare schiusa fu accompagnata da un grande risalto mediatico.
FOTO ANTONELLO DE ROSA