Torri in Festa Torri in luce, ad Aldo Imer la cittadinanza onoraria del comune di Lacco Ameno
dalla redazione
Lacco Ameno – Una giornata ricca di iniziative quella svoltasi per Torri in Festa Torri in Luce lo scorso martedì. La Pineta Villari sembra essere tornata per una sera all’antico splendore grazie all’inaugurazione di una Mostra di arte contemporanea. I padroni di casa hanno aperto al pubblico la dimora di famiglia per l’interessante vernissage con opere degli artisti Lionel Favre, Marco Abbandoni, Stefano Canella, Mark Dixon, Fabio e Paolo Lastrucci. La Mostra, curata dalla gallerista M.G. Villari rimarrà aperta e visitabile sino al 30 Giugno. La serata è proseguita, nello scenario di Villa Arbusto dove, dopo un breve intervento, il Sindaco del comune di Lacco Ameno Giacomo Pascale, accompagnato dai componenti del consiglio della giunta comunale, ha conferito la Cittadinanza Onoraria all’Architetto Aldo Imer, direttore e coordinatore presso la Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. «Per la meritoria opera di promozione e sostegno alla Tutela ed alla Valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico dell’isola d’Ischia condotto in oltre 30 anni di attività, professionalità, competenza ed impegno, consentendo l’instaurarsi di profondi legami di amicizia con la comunità territoriale per la quale ha sempre rappresentato un prezioso punto di riferimento ed un interlocutore qualificato ed attento» Queste le parole del Sindaco che ha consegnato in un gesto simbolico le chiavi del Comune di Lacco Ameno all’amico dell’isola Aldo Imer. A conclusione della serata si è svolta l’inaugurazione dell’illuminazione, realizzata dallo scenografo Garofalo per Torri in Festa Torri in Luce, del Colonnato del Regina Isabella dell’architetto Ignazio Gardella. Il Professore Arch. A. Castagnaro, ospite della serata, ha presentato al pubblico la storia del monumento spiegando che, con una soluzione di compromesso, Gardella decise di conservare il colonnato ionico della facciata preesistente assumendolo come una sorta di maschera nella quale viene trasferito il valore architettonico dell’intervento. Il progetto esecutivo chiarisce definitivamente il rapporto con l’edificio preesistente e con il colonnato neoclassico il quale venne isolato come struttura a sé stante ed il nuovo edifico retrostante fungeva da tela bianca dove viene ancor oggi proiettata l’ombra del colonnato stesso conferendogli massimo spessore. L’illuminazione discreta e suggestiva dell’opera, che si ripeterà ogni anno in occasione della manifestazione, riesce a valorizzare al meglio lo splendido manufatto ponendolo finalmente nella giusta “luce”.