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Torna in tv “L’amica geniale”: l’appuntamento è per lunedì 10 febbraio

L’attesa è finita: sono ufficiali le date di programmazione della seconda stagione della fiction. Dieci episodi, diretti da Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher, di cui due girati tra Ischia, Lacco Ameno e Forio

Non bisognerà aspettare la primavera per vedere sugli schermi televisivi la seconda stagione de “L’amica geniale”, la serie coprodotta da Rai Fiction ed HBO, tratta dal capitolo numero due della tetralogia di Elena Ferrante dal titolo “Storia del nuovo cognome”.

Le prime due puntate della nuova stagione andranno in onda in prima serata su RaiUno lunedì 10 febbraio, terminata messa cantata sanremese del festival italiano per eccellenza. Cinque prime serate complessive, fino a lunedì 2 marzo, ufficializzate dalla Rai nella presentazione dei palinsesti invernali relativi alla stagione 2019-2020.

La fiction, programmata in contemporanea negli Usa su HBO, è stata girata tra Napoli, Caserta, Ischia e la Toscana (soprattutto Pisa, nella parte finale). Una lavorazione più complessa e articolata della prima stagione (che fu mandata in onda a tempi record), che ha richiesto un laborioso lavoro di post-produzione, Dietro la macchina da presa torna Saverio Costanzo (per gli episodi 1,2,3,6,7,8) e, per le due puntate girate a Ischia, (episodi 4 e 5, il primo in onda lunedì 17 febbraio, l’altro il 24 febbraio), la regista Alice Rorhwacher.
Proprio la Rohrwacher, filmaker apprezzata a livello europeo e contesa dai maggiori festival cinematografici, è una delle novità più importanti della seconda stagione. Ed è certo interessante che i due episodi ischitani li abbia diretti proprio lei, portando nella narrazione, come nell’utilizzo del paesaggio, le cifre espressive tipiche della sua poetica cinematografica. Perché se Costanzo ha già dichiarato che, dopo l’omaggio al neorealismo nella prima stagione, ora si muoverà guardando alla libertà creativa della nouvelle vague, nulla si sa dello sguardo che la Rohrwacher ha scelto per raccontare il turbine emotivo e sentimentale che travolge le due amiche, ormai sedicenni, nella loro vacanza ischitana. La regista umbra, sorella minore di Alba, ha soli tre film all’attivo (più un paio di documentari), ma tutti degnissimi di nota: “Corpo celeste” , esordio con titolo preso a prestito dalla Ortese racconto di formazione, in cui l’apprendistato di una bambina procede di pari passo con la scoperta delle ciniche sovrastrutture che regolano la società dove si muove; “Le meraviglie”, sulla famiglia come caldo rifugio e mostro crudele, premiato a Cannes; “Lazzaro felice”, con cui la cineasta ha raggiunto il vertice espressivo grazie a una fiaba allegorica contro un tempo e un Paese che ormai si reggono sull’inganno e la sopraffazione. Un racconto morale sulla coscienza dell’umanità che ha incantato perfino il pubblico Usa.

In attesa di vedere il sequel di una fiction che nella passata stagione ha catturato milioni di spettatori in tutto il mondo, qualche numero per ricordare la grossa macchina produttiva messa in piedi da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e da Domenico Procacci per Fandango. 125 attori, oltre 9000 comparse (di cui 860 minorenni), 1000 pezzi di arredamento d’epoca utilizzati,. E un set, quello di Rione Luttazzi, completamente ricostruito dallo scenografo Giancarlo Basili su una superficie di circa 26mila metri quadrati, di cui 6 mila per la ricostruzione delle nuove palazzine. E ancora 150 persone delle troupe impiegati per 100 giorni di lavorazione, con almeno sei settimane sull’isola d’Ischia. Una serie kolossal, verrebbe da dire, dato il respiro internazionale a cui aspira alla pari della saga letteraria così fortunata nella sua capacità di penetrazione in mercati che molto difficilmente si aprono all’esterno.

Cosa vedremo nei nuovi episodi di “Storia del nuovo cognome”?
Tutte le contraddizioni della vita e dell’amicizia tra Lila e Lenù (che avranno ancora una volta il volto di Gaia Girace e Margherita Mazzucco) sono destinate ad esplodere .
«Il racconto – ha dichiarato la presidente di Rai Fiction Eleonora Andreatta nella presentazione alla stampa – si fa anche politico, nel senso che emerge il rancore di classe, la contrapposizione fra la borghesia e la classe meno abbiente, dalla quale le nostre due eroine provengono. Il Rione napoletano continua a rappresentare il microcosmo, il concentrato delle trasformazioni sociali in atto, non prive di violenza. Ma la prospettiva si amplia, dal Rione si passa al mondo esterno: le due ragazze oltrepassano definitivamente il tunnel, scoprono e vivono la città caotica e in piena trasformazione».

Prima però, la vacanza ischitana. Dove le due ragazze, una delle quali fresca maritata, conducono una normale vita da villeggianti nel tempo arcadico, ideale, in cui l’Italia era ancora il paese delle meraviglie. A nulla servono gli andirivieni dei maritini, salutati con affetto sul molo di Ischia Ponte e stramaledetti due secondi dopo la partenza del piroscafo. L’arrivo di Nino Sarratore, occhialuto, spettinato e tenebroso proprio come un ragazzo uscito da un film di Godard, è destinato a rompere il già precario quadretto familiare. E’ Sarratore jr a invitare le due giovani protagoniste a salire sulla giostrina del desiderio, dove ognuno sembra amare chi non è disposto a corrisponderlo. Insomma, è proprio a Ischia che scoppia la passione e prende fuoco lo scontro tra il gelido raziocinio del mondo maschile e la carica emotiva di quello femminile.

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Come molti ischitani ricordano, location a Ischia Ponte, in via Lavitrano a Forio, in Piazza Santa Restituta a Lacco Ameno, in una villa a Panza dove sono stati girati quasi tutti gli interni della due puntate isolane. Il resto lo vedremo in tv dal prossimo febbraio.

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