Di Francesco FerrandinoISCHIA
. La sperimentazione è partita. Dal 1° novembre a Napoli sarà attivo il servizio di taxi sharing, la condivisione dello stesso mezzo da parte di più passeggeri su una serie di tragitti prestabiliti, con tariffe molto più vantaggiose rispetto a quelle tradizionali. Dopo aver vinto le iniziali diffidenze di alcuni esercenti, il Comune è riuscito a ottenere il consenso della categoria per quella che si configura come una rivoluzione della mobilità nel nostro capoluogo regionale. Per il momento la sperimentazione sarà effettuata su una serie selezionata di percorsi: da Piazzale Tecchio a Monte Sant’Angelo, oppure fino a piazza Vittoria; da piazza Sannazaro a piazza Bovio, piazza Garibaldi-piazza Trieste e Trento, Posillipo-via Ferdinando Russo; Posillipo-via Marechiaro. Tragitti tipici di chi si reca a lavoro, ma gli eventuali e auspicati riscontri positivi potranno far optare per l’estensione del servizio anche su itinerari più “turistici” destinate alle numerose mete di interesse culturale di cui gode la città, in modo da allargare in maniera rilevante il bacino d’utenza di questa nuova forma di mobilità.
Ciascun tassista potrà scegliere di effettuare anche entrambi i servizi, quello tradizionale regolato dal consueto tassametro e quello per le corse “condivise”. Queste ultime prevedono comunque una novità sostanziale: i passeggeri potranno scegliere di scendere anche prima della meta finale del taxi, con una rete di fermate prestabilite in corrispondenza di quelle per gli autobus. E Ischia? Già, perché un’iniziativa del genere non viene realizzata anche sulla nostra isola? Sicuramente i benefici sarebbero molteplici: per i numerosi turisti che per fortuna scelgono Ischia come meta delle loro vacanze, ma anche per i residenti, che sarebbero seriamente invogliati a rinunciare all’uso di mezzi propri, vista la grande convenienza economica del taxi sharing. Traffico e trasporti, lo diciamo ormai da tempo immemore, sono tra i problemi-chiave dell’isola. I problemi dell’Eav, le controversie tra taxi e noleggio con conducente, regolamenti e tariffe differenti: sarebbe ora che le amministrazioni, dopo tante, troppe parole, decidessero insieme di provare in concreto questa nuova forma di servizio condiviso. Anche se sappiamo bene che certe iniziative, pur semplici, si scontrano con la scarsa volontà che a vari livelli frena spesso il cambiamento.