Tassa di soggiorno, ecco dove finiscono i soldi a Forio, Serrara Fontana e Barano
Anche in questo caso, come gli altri Comuni dell’isola, la tassa versata dai turisti serve a finanziare interventi di promozione turistica, di manutenzione stradale e di vivibilità
La norma è chiara la tassa di soggiorno deve servire “a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”. E ciò vale anche per i sei Comuni dell’isola di Ischia che hanno incassato complessivamente per il 2018 circa 5 milioni di euro.
La tassa di soggiorno serve ai Comuni isolani anche come “boccata d’ossigeno” dato il taglio dei trasferimenti del Governo centrale agli Enti Locali. Massimo Feruzzi della società di consulenza turistica Jfc ha lanciato un allarme per come vengono spese le tasse di soggiorno in Italia: “Si continua purtroppo – ha detto – a manifestare un ulteriore forte elemento di criticità che è quello relativo all’utilizzo dei proventi dell’imposta di soggiorno. Infatti, nonostante tutte le amministrazioni comunali affermino di voler utilizzare tali introiti a supporto dell’attività turistica, in realtà ciò accade in pochissimi casi, a meno che non si intenda per ‘turismo’ anche l’asfaltatura delle strade o lo sfalcio dell’erba, lo smaltimento dei contenitori di fitofarmaci o il sostegno al comparto agricolo”. Nel contempo dalla rilevazione effettuata dall’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno curato dal centro studi Panorama Turismo emerge soprattutto che le Amministrazioni Comunali faticano a dichiarare con chiarezza gli investimenti che effettuano con i proventi dell’imposta di soggiorno. E sull’isola di Ischia, che cosa succede? Nei giorni scorsi abbiamo visto come viene spesa la tassa dalle Amministrazioni comunali di Ischia, Lacco Ameno e Casamicciola. Oggi tocca agli altri tre Comuni.
Forio
Lo scorso anno Forio ha sfiorato i 2milioni di euro di incasso per la tassa di soggiorno. “Quest’anno speriamo di superare i 2milioni”, ci ha detto il consigliere comunale delegato Gianni Matarese. “Così come prevede la norma – ha detto ancora il consigliere – gli introiti relativi alla tassa di soggiorno incassati dal nostro Ente sono stati spesi secondo delle finalità ben precise: tutela del territorio e promozione turistica”. “In particolare – incalza il consigliere entrando nello specifico – i proventi dalla tassa di soggiorno sono stati investiti in eventi, manifestazioni ma anche in vivibilità ovvero tutela del territorio. Dobbiamo, infatti, offrire ai nostri turisti un territorio accogliente. Quando i vacanzieri arrivano a Forio facciamo in modo di far trovare un posto accogliente oltre che bello. E la tassa di soggiorno ci aiuta in ciò”.
Serrara Fontana
“Gli introiti della tassa di soggiorno sono soldi dei turisti e noi proviamo a render loro questi soldi attraverso dei servizi”. Queste le parole dell’assessore al bilancio della giunta di Serrara Fontana guidata dal sindaco Rosario Caruso. Nel 2018 il Comune ha incassato poco meno di 300mila euro quali proventi dalla tassa di soggiorno. “Questi fondi – ha chiarito l’assessore con delega al bilancio Emilio Giuseppe Di Meglio – sono stati tutti reinvestiti per finalità turistiche. In particolar modo sono stati finanziati eventi e manifestazioni per la promozione del nostro paese. E non solo. Abbiamo posto in essere anche interventi di manutenzione strade e del verde pubblico. Non dimentichiamo, infatti, che dobbiamo rendere accogliente il nostro paese all’arrivo dei vacanzieri”.
Barano
È il Comune dell’isola dove si incassa meno. Nel 2018 Barano ha incassato ‘solo’ 80mila euro. Una cifra piccola soprattutto se messa a confronto con quelle di Ischia e Forio. “Siamo un Comune piccolo – conferma il sindaco Dionigi Gaudioso – e le somme incassate sono nettamente inferiori a quelle degli altri Comuni”. I proventi della tassa di soggiorno sono stati investiti in “eventi promozionali del territorio per richiamare maggiori turisti”, ha confermato il primo cittadino di Barano.