Tartaruga morta sulla spiaggia di San Pietro, si indaga sulle cause del decesso
L’esemplare di caretta caretta, in avanzato stato di decomposizione, è stato trasferito a Napoli: non si vedevano pezzi di plastica uscire dalla bocca o dalla cloaca
E’ stato ritrovato intorno alle 10 di ieri mattina un esemplare di tartaruga Caretta nelle acque della spiaggia di San Pietro a Ischia. A intervenire per il recupero della carcassa dell’animale, purtroppo senza vita, gli uomini della Guardia Costiera e i biologi della stazione Zoologica Anton Dohrn dove è stata trasferita in attesa dell’arrivo della ditta specializzata che ha preso la tartaruga ormai defunta alle 14:00.
Elevato lo stato di decomposizione «Era morta da tempo, – ha dichiarato Marco Munari coordinatore del Dipartimento di Ecologia Marina Integrata di Villa Dohrn – non aveva segni evidenti di collisione con barche, tipo eliche o scafo. Dall’esterno, inoltre, non si vedevano pezzi di plastica uscire dalla bocca o dalla cloaca dovranno aprirla per capire le cause della morte. Inoltre le zampe erano molto rovinate quindi non è possibile sapere se era già stata marcata». Ed è pronto una sorta di pronto intervento tartarughe che vedrà coinvolti, in una vera e propria rete, diversi attori con l’unico obiettivo di salvare questi splendidi esemplari che popolano il nostro mare. «A seguito della liberazione di Tortano – ci ha spiegato il Comandante della Guardia Costiera di Ischia, il TV Andrea Meloni – l’esemplare di Caretta Caretta che ha di nuovo preso il largo da Forio lo scorso autunno, ci stiamo organizzando per realizzare un evento di sensibilizzazione per diportisti e pescatori al fine di dar loro informazioni utili in caso di ritrovamento per consentire a noi e al personale del centro di intervenire.
Si pensa anche alla realizzazione di uno stickers da attaccare in barca con il numero di telefono per raggiungere il biologo di turno». Sono diversi gli esemplari di caretta caretta ritrovati privi di vita, al largo della nostra isola. La caretta caretta, infatti, sta diventando sempre più comune nei nostri mari. Si trova, però, sempre più spesso spiaggiata o attaccata agli ami e trasportate a Napoli, vengono curate e quando è possibile operate, tenute in osservazione e ogni tanto liberate. È una presenza normale nelle nostre coste e, secondo quanto detto dagli esperti, fortunatamente la popolazione sta riprendendosi. La caretta caretta è, infatti, la tartaruga marina più comune del Mediterraneo, ma ormai sembra essere al limite dell’estinzione nelle acque italiane, è un animale ancora in pericolo però proprio perché è stata fatta una grande campagna di sensibilizzazione e conservazione sta lentamente recuperando.
L’avvertimento, per chiunque trovi di questi esemplari vivi o morti che siano, è di contattare la Capitaneria di Porto che provvederà a contattare, a sua volta, il centro studi napoletano. Ma la Guardia Costiera va contattata anche quando si tratta di carcasse, quest’ultime contengono infatti preziose informazioni. Vengono misurate, si cerca di capire l’esemplare com’ è morto, se ci sono contenuti stomacali e si prendono dei tessuti per fare la genetica. E a chiedere con forza una verifica circa le cause della morte, nella giornata di ieri, sono stati anche il consigliere regionale del sole che ride Francesco Borrelli e Mariarosaria Urraro Commissario dei Verdi isola d’Ischia «Chiediamo che gli accertamenti sulla morte di questa tartaruga siano fatti a più presto, dobbiamo capire se in questa area c’è qualche rischio. La caretta caretta è la specie di tartaruga marina più comune nel mediterraneo eppure in Italia è a rischio estinzione, qualcosa non va. Dobbiamo preservare le specie animali, l’uomo sta distruggendo l’ambiente e la fauna».