Tanto di “cappelli”agli chef ischitani: in otto nella guida de “L’Espresso”
Allo chef Nino di Costanzo il premio speciale By Tourist per la miglior cucina di pesce dell'anno, un’ottimo risultato per l’intera isola
«Ricevere il premio miglior cucina di pesce mi riempie il cuore di gioia soprattutto per i pescatori di Ischia e Procida che ogni giorno mi aiutano nel mio lavoro di ricerca di grandissima qualità». Ha commentato così da Nizza dove è presente per le GrandesTableDu Monde, lo chef Nino DI Costanzo insignito di ben 4 cappelli per la guida de L’Espresso e del riconoscimento By Tourist per la miglior cucina di pesce dell’anno.
Presentata ieri al teatro del Maggio Musicale fiorentino, la cerimonia di presentazione della guida dei ristoranti Espresso 2020 ha svelato il meglio del meglio della gastronomia in Italia e Ischia c’è, con i suoi chef Nino Di Costanzo (Danì Maison) – 4 cappelli e un premio speciale, Pasquale Palamaro (Indaco) – 2 cappelli e Michelangelo Iacono (il Monastero) Ciro Calise (la Lampara), Gianluca D’Ambra (giardini Eden), Enzo David(Il Mosaico) , Umberto Mattera (Umberto a mare), Kisung Park (zì Nannina a mare) tutti con un solo cappello. A questi si aggiunge lo chef Andrea Migliaccio, ischitano, ma ai fornelli de l’Olivo di Capri che ha conquistato due cappelli.
«Tanto di cappello agli chef ischitani. Complimenti a tutti loro.A Ischia c’è qualità, in termini di materie prime, di professionalità, abbiamo tutto e alcuni di noi sanno valorizzarlo al meglio e mostrarlo al mondo intero, proprio come i nostri chef. Potenzialità che spesso, però, ignoriamo.Per raggiungere grandi risultati come questi bisogna migliorarsi, tutti e tanto e magari smetterla di commiserarsi, soprattutto sui social strumenti che potremmo sfruttare per mostrare il meglio che c’è!». È così che ha voluto esprimersi il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino che, dal suo profilo Facebook, si è complimentato con gli chef made in Ischia per il risultato ottenuto cavalcando l’onda per lanciare un’importante riflessione.
Materie prime, professionalità, estro tutto questo è ciò di cui dispongono i nostri chef che, grazie a un trampolino di lancio di nome Ischia, sono riusciti a offrire la migliore immagine di sè al mondo. Dal 1978, anno della prima edizione della guida ai ristoranti d’Italia dell’Espresso, il giudizio su ciascun locale recensito si sintetizzava in voti, espressi in ventesimi (sul modello della Guida Gault Millau con cui inizialmente era in partnership).Ma la Guida, dal 2017, non ha più voti e, per indicare al lettore il livello del ristorante, ha sostituito ai numeri i cappelli. Da zero a cinque, come simboli per mostrare in modo intuitivo il valore di ogni cucina.
Si va da “nessun cappello”, che comunque indica una tavola valida nella sua categoria (già il fatto di essere inseriti in guida deve essere motivo di orgoglio, visto che l’Espresso presenta una selezione di 2700 locali sui 200mila posti in cui “si somministra cibo” nel nostro Paese), a “cinque cappelli” per l’eccellenza in cucina.Un ottimo risultato quindi per Ischia che si conferma, anche questa volta, meta da scegliere per tutti quelli che amano la buona cucina, a qualsiasi prezzo. Va sempre più di moda, infatti, il viaggio enogastronomico, città scelte per l’offerta legata al cibo, ormai sempre più ricercato. Da un grande evento come il Safari che richiama a settembre tantissimi appassionati del genere ai ristoranti aperti tutto l’anno, o meno, che fanno turismo in silenzio e con grandi sacrifici, Ischia c’è e si vede!