Striscione negato agli avvocati, non si placano le polemiche
Vito Mazzella: «Decisione grave e incomprensibile: in altri casi, come per la Terra dei Fuochi e la Whirlpool, era stata consentita l’esibizione sugli spalti»
Censura? Piuttosto, sembrerebbe il classico caso dei due pesi e due misure. Ieri durante il match del campionato italiano di calcio di serie A tra Napoli e Fiorentina, svoltosi allo stadio Maradona di Fuorigrotta, non è apparso lo striscione preparato dall’Associazione forense dell’isola d’Ischia che invocava la salvezza del Tribunale locale.
La circostanza, sebbene resa nota in anticipo rispetto al weekend, non ha smesso di far parlare: anzi, i professionisti dell’avvocatura isolana in questi giorni hanno espresso notevole sdegno per il responso del Gruppo operativo della sicurezza (Gos), che ha negato l’accesso e l’esibizione dello striscione con la scritta “Salvate il Tribunale di Ischia”, che era stato approntato per l’occasione. Il segretario dell’Assoforense, avvocato Francesco Cellammare, era riuscito a ottenere l’assenso della società sportiva calcio Napoli, ma è stato tutto inutile. Quelli di ieri avrebbe potuto essere un’ulteriore efficace occasione per diffondere le istanze dell’avvocatura e dell’isola intera, minacciata dall’incombente chiusura del Tribunale, se entro il 31 dicembre non sarà quantomeno ottenuta una proroga che possa scongiurare la sottrazione di un servizio fondamentale per la comunità isolana. «Non capisco perché altri tipi di protesta sociale siano stati consentiti e la nostra no», spiega l’avvocato Vito Mazzella. «Il rifiuto di far esibire all’interno dello stadio il nostro striscione è un episodio molto grave, oltre che ostile nei confronti dell’intera comunità isolana. Non so se si possa definire come censura, ma di certo è preoccupante: di questo passo dove si arriverà? Ad esempio, la protesta dei lavoratori della Whirpool è stata autorizzata, con gli operai che hanno potuto esibire il loro striscione all’interno del Maradona. Stessa cosa per la manifestazione di sensibilizzazione sul problema della Terra dei Fuochi. Si tratta di nobili cause, a cui è stato permesso di usufruire del palcoscenico privilegiato costituito dagli spalti dello stadio. Allo stesso modo, anche a noi avrebbero dovuto dare tale possibilità. Invece è arrivato questo diniego non motivato», continua il professionista. L’Assoforense aveva fatto realizzare lo striscione seguendo ogni prescrizione normativa, a partire dal materiale ignifugo e rispettando le dimensioni massime. Lo stesso avrebbe dovuto essere esibito nel settore “distinti”. Il riferimento dell’avvocato Mazzella alla mancanza di motivazione è pertinente, in quanto il Gos ha argomentato il rifiuto ritenendo il contenuto dello striscione “non attinente alla manifestazione sportiva”, argomentazione che lascia eufemisticamente perplessi, proprio guardando ai precedenti in materia.