CRONACAPRIMO PIANO

Stop alle ruspe, in mille sfilano a Roma

Imponente manifestazione nella capitale con persone provenienti in gran parte dalla Campania ma anche da Lazio, Calabria e Sicilia. Presenti I comitati per il diritto alla casa guidati dall’avvocato Bruno Molinaro, tra gli isolani anche il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale e il consigliere foriano Francesco Del Deo

La più grande manifestazione di sempre, organizzata dal Presidente dell’Associazione Popolare Casa Mia Mimmo Esposito, con l’ausilio degli altri comitati campani, per dire BASTA agli abbattimenti indiscriminati delle case di necessità. In Campania il problema delle demolizioni ha raggiunto ormai un punto di non ritorno. La situazione è davvero surreale. Nonostante le frane, i terremoti, il bradisismo e la difficile congiuntura economica con l’inflazione alle stelle, si continua a demolire soprattutto nella Provincia di Napoli, che rassomiglia sempre di più a Beirut, crocevia del Medio Oriente tra bellezze e macerie, e nelle isole. Nelle altre Province della Campania le demolizioni vengono eseguite con il contagocce. Nelle altre Regioni paradossalmente nemmeno a parlarne…e non si sa il perché! In Sicilia, tanto per indicarne una, si fanno le acquisizioni, non gli abbattimenti. E i siciliani non sono neanche contenti. In Campania invece la furia delle esecuzioni penali e dell’opera devastatrice che ne deriva non conosce tregua. Gente che piange, gente che si dispera … le esecuzioni non risparmiano nemmeno le case abitate dai disabili, dagli anziani e dai bambini piccoli. Nemmeno i moribondi.  Incredibile ma vero! In un caso, a Napoli Pianura, la Polizia ha dovuto prendere atto che in una casa da demolire su ordine della Procura c’era una nonnina morente. Sospesa per alcuni giorni, la demolizione, con l’assistenza delle Forze dell’Ordine, che non hanno voluto sentire ragioni, è stata alla fine eseguita in ogni caso tra le lacrime e lo sconforto dei parenti.

In un altro caso, davvero singolare, nemmeno il cane l’ha fatta franca, sebbene la sua cuccia, situata in un angolo del giardino lontano dall’abitazione, non fosse “in discussione”. Preso a forza, nonostante la garbata opposizione della padrona, il povero cane è stato trasportato di peso e collocato in un canile municipale, destinato a sorte incerta. Questo il contesto che ha generato le proteste romane. Una delegazione dei comitati per la difesa della casa, accompagnata dall’avvocato Bruno Molinaro e da diversi Sindaci, tra cui Costantino Peccerillo di Casola e Giacomo Pascale di Lacco Ameno, è stata ricevuta in tarda mattinata, con il placet del Ministro Matteo Salvini, dal Capo Dipartimento del Ministero delle Infrastrutture Calogero Mauceri e da alti funzionari addetti all’ufficio legislativo e alle politiche abitative.

La protesta era mirata a chiedere lo stop alle demolizioni ingiuste e a macchia di Leopardo. In testa al corteo una bara con la scritta  “Casa abbattuta pena di morte eseguita”

L’avvocato Molinaro ha illustrato le proprie proposte per la soluzione dell’annoso problema, in particolare quella relativa alla graduazione delle demolizioni secondo un determinato ordine di priorità (sulla falsariga del DDL Falanga) e alla sospensione (bloccaruspe) delle demolizioni stesse con effetto immediato, se aventi ad oggetto le case di necessità, ovvero le uniche case dei contravventori sprovvisti di alloggio alternativo.

L’avvocato Molinaro si è soffermato anche sull’altra proposta relativa alla interpretazione autentica della norma che prevede la sanzione, da intendersi come pena allorquando venga eseguita a distanza di anni, richiamando, a sostegno, una serie di sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che, anche di recente, ha ribadito che in una società democratica non si può demolire la costruzione abusiva quando la stessa costituisca l’unico alloggio del condannato. In tal caso – secondo i giudici di Strasburgo – la demolizione è una misura sproporzionata, contraria alle regole della civile convivenza e della solidarietà sociale. Nel corso della riunione sono intervenuti – fra gli altri – anche il Presidente di Casa Mia Mimmo Esposito, il Presidente di Uniti si Vince dell’area salernitana Luigi Di Domenico, il rappresentante dei comitati capresi Arch. Paolo Di Tommaso, Raffaele Cardamuro di Io Abito, i Sindaci Pascale e Peccerillo e il Prof. Mangiapia. In mattinata aveva presenziato alla manifestazione, attivandosi anche sul versante istituzionale, il Presidente Ancim ed ex Sindaco di Forio Francesco Del Deo. All’esito dell’incontro, sia il Capo Dipartimento che i funzionari presenti hanno espresso apprezzamento per le proposte presentate nella consapevolezza della assoluta gravità del problema e della avvertita esigenza di un equo contemperamento tra l’interesse al ripristino della legalità violata e quello dei destinatari delle procedure esecutive se abitanti in case di necessità e se sprovvisti di alloggio alternativo in attuazione dei principi fissati dalla giurisprudenza della Corte Europea.

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