Stalking infinito

L’ischitano L.M. continua ad avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie nonostante il divieto di avvicinamento accompagnato dall’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. L’ulteriore attività investigativa della polizia induce il gip ad aggravare la misura cautelare disponendo gli arresti domiciliari a carico dell’uomo: nella speranza che servano a fermare l’incubo vissuto dalla vittima

Un comportamento inaudito, reiterato, un uomo che ormai ha completamente perso il controllo di se stesso e continua a molestare e rendere un incubo la vita a colei che è stata la sua coniuge ma che nel frattempo ha deciso di interrompere la relazione sentimentale. Un soggetto che non si è fermato nemmeno dinanzi alla recente misura adottata dall’autorità giudiziaria a seguito di una dettagliata attività d’indagine condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re. E che aveva imposto all’ischitano L.M. di indossare il braccialetto elettronico e non avvicinarsi alla ex moglie. Un divieto che però anche negli ultimi giorni non è stato affatto osservato e che ha indotto nuovamente la Procura della Repubblica – sempre allertata dalla locale PS su una serie di condotte assolutamente illecite perpetrate dallo stalker – a prendere le misure per cercare in quel che modo di limitare il soggetto.

E’ stato proprio il personale guidato dal vicequestore Re ha notificato a L.M – su delega della Procura Partenopea – l’ordinanza di aggravamento di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli che ha una volta di più confermato le accuse di stalking e lesioni personali. Alla misura cautelare si è arrivati, come detto, al termine di una lunga e impegnativa attività d’indagine che ha preso spunto allorquando una giovane donna ischitana ha presentato richiesta di ammonimento ex art. 8 D.L. 11/2009 in quanto lamentava reiterate e illegittime condotte di stalking ad opera dell’ex marito, tali da costringerla a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, ingenerando nella stessa il fondato e costante timore per la propria incolumità nonché un conseguente e perdurante grave stato di ansia e di paura. Insomma, la sua vita e la sua quotidianità si erano ritrovate ad essere stravolte con le giornate che finivano col diventare un inferno nel timore che potesse sempre accadere qualcosa da un momento all’altro. Nonostante l’immediato avvio del procedimento amministrativo finalizzato al “contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, l’uomo ha continuato in una serie incredibile e consecutiva di condotte persecutorie, concretizzatesi sia con pedinamenti che con aggressioni verbali e fisiche tuttavia mai denunciate dalla donna perché timorosa di incrinare i già instabili rapporti con l’ex marito. In una circostanza la donna fu anche aggredita fisicamente e costretta a dover ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.

Una svolta sembrava essere arrivata nei primi giorni di ottobre, quando per arginare l’ondata di violenza e persecutoria dello stalker ischitano, allo stesso fosse stato applicato il cosiddetto “”braccialetto elettronico antistalking” con il quale veniva inibito l’avvicinamento alla vittima in un raggio inferiore ai 500 metri. Si pensava che la misura potesse indurre L.M. a più miti consigli ma purtroppo le cose sono andate diversamente. L’escalation di violenza ha raggiunto il suo apice nella scorsa estate allorquando la donna è rimasta vittima di una violenta e brutale aggressione sia verbale che fisica tanto da costringerla come detto a fare ricorso alle cure mediche in ospedale. Le attività d’indagine finalizzate a cristallizzare gli eventi penalmente rilevanti hanno richiesto un lungo e faticoso lavoro atteso che oltre all’escussione della vittima e di altri testimoni sono stati acquisiti e analizzati documenti, files audio/video e foto risultati determinanti ad una esatta e completa ricostruzione degli eventi. Tutti i tasselli di un lungo e complesso mosaico sono andati a comporsi evidenziando una serie di atteggiamenti persecutori al di fuori di ogni ragionevole dubbio e non a caso gli elementi raccolti sono stati ritenuti più che sufficienti dalla Procura della Repubblica. A rendere ancora più difficile la situazione di L.M. anche alcuni episodi accaduti di recente. Lo scorso 21 ottobre intorno alle 16.30 i poliziotti intervenivano nella zona centrale di Ischia e ritrovavano l’uomo proprio nei pressi dell’attività commerciale dove lavora la ex moglie: gli veniva chiesto perché si trovasse da quelle parti e la risposta fu quella di essersi recato per un acquisto di un oggetto non meglio precisato presso un vicino negozio di ferramenta. L. M. veniva condotto in commissariato e successivamente veniva sentito il personale del predetto negozio che però confermava la circostanza che l’uomo in quell’esercizio commerciale non era mai entrato. In questo come in un altro caso veniva sentita anche la donna che si mostrava fortemente provata sotto l’aspetto psicologico. Insomma, una situazione che stava pian piano degenerando e di fronte alla quale occorrevano azioni più drastiche. Nella speranza che le stesse siano sufficienti.

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