Stalking a tre donne baranesi, misura cautelare per un ischitano
ISCHIA – Una vicenda incredibile, l’ennesima che si consuma anche sulla nostra isola che dimostra in maniera sempre più marcata di non essere assolutamente immune da certe fenomenologie ormai divenute a dir poco preoccupanti. Sullo sfondo una storia dai contenuti inquietanti, con un uomo, tre donne perseguitate fino a essere costrette a denunciare tutto alle forze dell’ordine, i successivi accertamenti dell’autorità giudiziaria e l’emissione di una misura cautelare. Che non è certamente di quelle pesantissime perché restrittiva della libertà personale, ma che in ogni caso va osservata per evitare di incorrere in guai peggiori e più seri con la giustizia.
Questo fatto di cronaca, lo diciamo in premessa, si consuma sull’asse territoriale che unisce i Comuni di Ischia e Barano. Il protagonista è un cinquantatreenne residente ad Ischia, tale L.M., che secondo le scarne indiscrezioni che trapelano da diverso tempo aveva preso di mira tre donne. Le signore sono tutte residenti a Barano ma si spostavano ad Ischia per motivi di lavoro. Lui proprio non sapeva resistere evidentemente al loro fascino e così a più riprese e con una insistenza che a un certo punto si è fatta devastante ha cominciato ad assumere il classico atteggiamento di stalker: una condotta, quella di L.M., reiterata nel tempo attraverso una serie di avances, atti persecutori, appostamenti continui, fino a seguire le tre baranesi praticamente ovunque. Le vittime di questa “marcatura asfissiante” inizialmente hanno anche provato a fare buon viso a cattivo gioco, nella speranza che la situazione potesse scemare nel breve volgere di qualche giorno o al massimo di qualche settimana. Invece, più trascorreva il tempo e più l’uomo scantonava, fino a rendere inevitabile l’unica decisione di assumere.
Le tre donne si sono dunque recate a sporgere regolare denuncia querela presso le forze dell’ordine e del caso sono stati investiti i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Andrea Centrella e dal suo vice, il luogotenente Michele Cimmino. Le indagini sono state seguite anche dal maresciallo Gennaro Bonavoglia, comandante della stazione di Barano, dove l’esposto è stato materialmente formalizzato. I militari dell’Arma hanno raccolto le deposizioni delle denuncianti, che hanno davvero raccontato in maniera minuziosa e con dovizia di particolari quanto la loro esistenza fosse diventata impossibile a causa degli atteggiamenti persecutori di L.M. Ovviamente, gli inquirenti hanno anche effettuato una serie di riscontri, verificando come effettivamente l’uomo seguisse costantemente le sue “prede”. Quando gli atti sono stati spediti alla Procura della Repubblica di Napoli, il quadro è apparso chiaro anche al magistrato che ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento a carico del 53enne ischitano. Un provvedimento attraverso il quale il giudice prescrive al destinatario di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa e dunque di mantenere una determinata distanza dagli stessi. Non solo, L.M. non potrà nemmeno comunicare con le donne che lo hanno denunciato attraverso qualsiasi mezzo. E la violazione di uno di questi obblighi, è bene precisarlo, può portare all’arresto.