Sotto Tiro di Mizar Testardaggine
Voglio insistere. Sono convinto che senza alcune strutture sul territorio del Comune di Ischia sarà difficile dare il volto nuovo al paese di cui abbiamo bisogno. Ho contattato un noto tecnico ischitano e mi sono fatto spiegare come costruirebbe 6/12.000 metri quadrati sotto il campo da gioco dello stadio Mazzella. Ha premesso che la capacità di spettatori dello stadio è superiore alle esigenze della nostra squadra di calcio per cui eliminerebbe le tribunette a nord. Analizzato il terreno con dei sondaggi si stabilirebbe sei si può scendere (rocce?) a tre o sei metri di profondità. E’ sua opinione che trattandosi di terreno alluvionale ci dovrebbe essere la possibilità di scendere a 6 metri. Due piani. Lo spazio costruibile sarebbe di circa 7.000 metri quadri per un livello che al costo di costruzione di 1000 farebbe sette milioni di euro. Costo facilmente mutuabile con l’attuale situazione finanziaria del Comune come mi conferma il responsabile finanziario del Comune. Nell’enorme massa di euro che la Comunità europea ha messo a disposizione per il New deal ambientale,2020/2027, con l’aiuto del nostro eurodeputato, sicuramente si potrebbe far finanziare anche il secondo piano.
Cosa ne faremmo dei 6/12.000 metri quadri. Qui dovrebbero, da parte del Comune, venir analizzate con uno studio appropriato, le esigenze del territorio cercando di capire in che direzione si vuol andare per la mobilità e la sosta delle auto dalle strade. Le discoteche ed un centro di svago per i giovani dovrebbero trovarvi posto insieme a parcheggi per la sosta delle poche auto dei residenti all’attuazione del piano di mobilità e al terminal bus per Barano. Altri spazi usabili per la logistica delle merci. Avremo su tutto il territorio a valle di fondo bosso la famosa isola nell’isola da me sognata e proposta dagli anni 80 del secolo scorso. Se poi nel progetto si riuscisse ad inserire il terreno di Antonio Telese, in convenzione con il Comune, lascio a voi immaginare cosa succederebbe. Il Comune ha i soldi per fare l’opera. Con prefabbricati pesanti in sei mesi l’opera sarebbe finita.