L’euforia dell’estate da poco trascorsa sta incominciando a darci seri problemi.
Pensando alla pandemia ed ai suoi sviluppi stiamo dimenticando alcune cose anche importanti che andrebbero affrontate.
Il turismo di prossimità ha permesso di dare qualche respiro alle attività alberghiere e a quelle collaterali. Il 2021 come si prospetta?
Nel 2020 nei mesi di giugno, luglio e settembre si è registrato un calo del 30%, ma ha fatto riscontro in fatturato un più 10% in agosto sui dati dell’anno scorso. In agosto abbiamo assistito alla battaglia dei mao mao. Bisognerebbe che le amministrazioni stabilissero se è necessario affrontare il problema dei fitti estivi e della regolamentazione della movida.
Per i fitti estivi vi ricordo che nel 1982 fu fatto un tentativo da parte del Comune di Ischia. Nel Marzo del 1989, come si evince da un articolo di Ciro Cenatiempo su IL MATTINO in data 28 Marzo, la Mizar ed il Banco di Napoli, proposero alle amministrazioni comunali un piano per lanciare sul mercato fitti mensili e settimanali con un marketing informatico.
Il Banco avrebbe finanziato l’adeguamento degli appartamenti alle esigenze turistiche e la Mizar le avrebbe commercializzate.
Nel 1989 avevamo circa 15.000 posti con un fatturato, con l’indotto, di circa 50 miliardi di vecchie lire. I fitti settimanali erano ancora un prodotto da inventare. B&B sarebbe arrivata anni dopo. Purtroppo mancò la collaborazione delle amministrazioni comunali ed anche la voglia di non pagare le tasse dei proprietari degli appartamenti.
Vi chiedo se ritenete che oggi una regolazione dei fitti almeno sotto l’aspetto sociale e di vivibilità vada affrontato. I molti bad&Breakfast, che tanto fanno dannare gli albergatori, sono già un buon prodotto per l’isola. Restano da regolamentare le case fatiscenti e le baracche insieme alle seconde case. Ritengono i nostri grandi Sindaci di dover fare qualcosa?
