Sotto Tiro di Mizar Nodi difficili
Sono due i nodi difficili che l’Amministrazione comunale di Ischia deve affrontare per il futuro del Comune. Le tasse da riscuotere dai cittadini e la depurazione delle acque. Il Comune deve incassare dai contribuenti ischitani somme ragguardevoli.
Il Sindaco fa trapelate ufficiosamente la cifra di quaranta milioni di euro. L’ultima relazione al Consiglio comunale dei revisori dei conti fa intuire che i milioni potrebbero essere intorno a ventotto. I revisori di fronte a queste cifre ritennero di consigliare all’Amministrazione una società di recupero crediti che l’Amministrazione individuò ed alla quale diede l’incarico. La domanda che deriva è quella di chiedere al Sindaco quanto la società ha recuperato fino a questo momento e se con la manovra messa ultimamente in atto per la pandemia l’Ente corre il pericolo di andare in dissesto.
Altra domanda è se l’Ente ritiene che i cittadini o le imprese siano in grado di pagare ed in caso contrario se si intende arrivare ad un pagamento dilazionato a 10 anni per assicurare, con la certezza di incassare, una politica finanziaria che permetta all’Ente di poter svolgere i compiti di istituto. Il secondo nodo riguarda la sentenza del Tar che restituisce ai Di Meglio il terreno di San Pietro. L’amministrazione che si è schierata per la costruzione del depuratore insieme a Barano, a differenza degli altri 4 sindaci, vuol continuare a mantenere la sua posizione o si allinea all’idea che sono sufficienti le condotte marine per risolvere il problema della depurazione? Qualora l’Amministrazione perseguisse l’opzione del ritorno ai Di Meglio del terreno cosa vieterebbe, con un adeguato PUC, realizzare un progetto congiunto con i Di Meglio per sviluppare organicamente quella zona per farla diventare un fiore all’occhiello del Comune? Purtroppo da questa Amministrazione non riceveremo mai una la risposta che i cittadini desidererebbero avere