Sotto Tiro di Mizar L’auto elettrica
Quando nel 1991 comprai unaauto elettrica ed il traffico ad Ischia era ancora accettabile, immaginai, insieme al costruttore milanese della auto, che avremmo potuto aprire un sentiero ecologico per l’isola. Ad Ischia questa auto non ebbe successo. A distanza di trenta anni l’industria mondiale dell’auto, per la riduzione nell’atmosfera dell’anidride carbonica che sta distruggendo il pianeta, sta facendo passi da gigante.
E’ talmente alta la richiesta nei prossimi anni che già si teme, in Giappone, che tra dieci anni l’energia elettrica che si produrrà da prodotti fossili per alimentare le auto elettriche porterà ad un aumento dell’inquinamento atmosferico invece di diminuirlo. Intanto i pannelli fotovoltaici per creare energia elettrica in proprio e dunque anche per la propria auto elettrica sono diminuiti a dismisura rendendo competitivi i costi per ricavare in proprio elettricità. Una isola come Ischia, baciata dal sole, potrebbe avviare un progetto per incentivare i cittadini alla installazione del fotovoltaico.
Nei giorni scorsi per l’inaugurazione dell’arrivo del metano a Barano pregavo il Sindaco di far studiare l’economicità del passaggio da auto, a benzina o diesel, a quella a metano. Ieri non conoscevo le perplessità del CEO di Toyota per cui la proposta va aggiornata. Al Sindaco di Barano Dionigi Gaudioso chiedo: conviene nell’isola avviarsi al cambio a metano come periodo di transizione verso l’elettrico? Ed in subordine l’elettricità per le auto elettriche la prendiamo dalla rete o la produciamo in proprio. Come potete osservare il mondo corre a velocità pazzesca nei suoi cambiamenti di prospettive. A dire il vero è la staticità dei preposti ad affrontare il futuro dei nostri figli la cosa che più mi preoccupa nella nostra isola.