Sotto Tiro di Mizar La zucca ed il cardellino
Stamattina ispezionando l’orto della casetta sulla strada militare di Fontana mi sono accorto che qualcuno ha rubato una bella zucca che curavo con amore aspettando il momento di coglierla per mostrarla, come spesso fanno gli agricoltori dilettanti, agli amici. Siccome è il terzo anno consecutivo che ciò avviene mi sono un po’ arrabbiato. Vado dai carabinieri a denunciare l’accaduto? Metto le telecamere di controllo? Seduto in pieno sole sul terrazzo ed osservando i due magnifici pini offertomi dal Comune di Ischia che si elevano maestosi e vigorosi nei pressi del pioppo molto antico ed alto 20 metri, che il confinante fontanese voleva farmi abbattere ed il Tribunale gli ha dato torto impedendolo in prima istanza, mi accorgo che tra l’erba molto alta un cardellino becca con avidità i semi di una pianta alla quale non diamo mai importanza. E’ ad una distanza di due o tre metri, ma non ha assolutamente paura, anzi saltellando da un fiore all’altro si avvicina moltissimo a me.
Resto fermo, scatto qualche foto, tendo la mano e lui vi si posa sopra.
Lo trattengo a pugno chiuso per alcuni minuti. Sento il suo cuoricino battere violentemente. Lo libero e faccio qualche considerazione. E’ possibile che un miserabile che ruba le zucche deve mettermi in ansia e farmi arrabbiare? La fortuna che ad Ischia vi siano ancora i cardellini stanziali e che si lasciano prendere in mano non può non farmi dimenticare la rabbia dell’arrivo in campagna. Povera gente che ruba per rubare.