Sotto Tiro di Mizar Ischia è morta?
La domanda è inquietante ma doverosa: Ischia è morta? No, assolutamente. Qualcosa incomincia a muoversi nei cervelli annacquati degli isolani. Buona l’iniziativa del Sindaco Del Deo che spinge le piccole isole italiane a pretendere delle zone free Covid accompagnate da tutt0 il contorno per fare a breve qualcosa di concreto. Bene alcuni piani di sviluppo che hanno avuto i finanziamenti per infrastrutture necessarie nelle aziende. Benissimo l’iniziativa dei termalisti che tentano di creare un prodotto anche termale per chi è stato colpito da Covid e non è riuscito ancora a guarire completamente. Pensate ad una squadra mobile specializzata di medici che si interessa dei convalescenti in strutture alberghiere munite di tutte le garanzie del caso. Bene alcuni think tank di persone che si muovono pungolando gli amministratori. Ottimo che l’intero settore dell’informazione sull’isola faccia notare che altre cose vanno affrontate con tempestività.
Cosa leggiamo sulla stampa locale e non vorremmo che esistesse? La litigiosità di molti amministratori locali e la loro miopia nel non voler capire che è da loro che deve venire un pò di speranza mettendosi insieme per tracciare un progetto insieme alle forze produttrici ed alla gente. Perché esiste una distanza enorme che non fa comunicare tra di loro tutti gli appartenenti alla collettività? E’ mai possibile che debbano emergere solo mediocrità e progetti che non vanno oltre il proprio naso?
Un’isola completamente ecologica? Il tentativo fatto nel 1930 e nel 2010 di produrre energia elettrica dalla geotermia non potrebbe, con tutte le nuove tecnologie e con i fondi per la transizione ecologica, diventare un punto di forza dell’isola?
La fame fa uscire il lupo dal bosco. Diventiamo un po’ tutti lupi mettendo da parte i tanti difetti di cui siamo un po’ tutti portatori (sani?).