Gianluca Castagna | Casamicciola Terme – Il terremoto del 21 agosto ha riaperto le ferite di un’edilizia scolastica che vive da sempre, sull’isola ma anche nel Paese, condizioni problematiche di varia precarietà. Non solo per una certa vetustà degli immobili, o per adeguamenti strutturali quasi mai all’altezza, ma per un’estrema frammentazione sul territorio che rende difficile intervenire in tempi celeri e con modalità omogenee.
Scuole danneggiate, inagibili, agibili ma a condizione che vengano eseguiti lavori importanti. Edifici che appartengono al comune, alla Città Metropolitana, ai privati. Un arcipelago di realtà diverse che affrontano l’avvio del nuovo anno scolastico in salita. Anche per quelle scuole, e sull’isola ce ne sono, che non hanno riportato danni ma si trovano in prossimità di strutture fortemente lesionate che ne mettono a rischio la sicurezza.
Se nelle prime ore post-sisma sembrava che gli effetti fossero tutto sommato contenuti, nel giro di una decina di giorni la conta dei danni sui territori comunali più colpiti (Casamicciola, Lacco Ameno, Forio) ha iniziato a creare qualche preoccupazione in più nella comunità degli studenti e delle loro famiglie.
Dove studieranno i nostri ragazzi quando tra meno di due settimane ricominceranno le lezioni? Avvio ritardato per l’anno scolastico? Tutti dicono di no. A partire dal Commissario per l’emergenza post-terremoto, l’architetto Giuseppe Grimaldi: «Se ce la facciamo? Ce la dobbiamo fare. Ho detto ai sindaci che i ragazzi devono iniziare come i loro colleghi di tutta Italia. Il Miur sta per mettere a disposizione dei fondi per affittare sistemazioni temporanee, mentre i presidi delle scuole pienamente agibili si stanno sentendo per accogliere, già nell’immediato, gli studenti rimasti senza aule».
I dirigenti scolastici, d’altro canto, mantengono ferma la linea. Si comincia il 14 settembre. Per tutti. Come, e soprattutto dove, non è ancora chiaro. Insomma, un anno scolastico alle porte davvero difficile. Il Golfo ha sentito alcuni tra i dirigenti scolastici dell’isola provando a capire le difficoltà di ciascuna scuola e ipotizzando, viste le bocche cucite in merito a piani alternativi o soluzioni antipatiche come i doppi turni, le misure che si adotteranno in previsione del nuovo anno.
ISTITUTO COMPRENSIVO “E. IBSEN” di Casamicciola Terme. Quattro plessi inagibili: la scuola media Ibsen a via Principessa Margherita; il Giosuè Lembo alla Sentinella; l’Alcide de Gasperi a Perrone e il Manzoni al Paradisiello. Quest’ultimo, insieme al plesso Lembo, talmente danneggiati da richiedere una ristrutturazione totale. Al momento, per ovvie ragioni, nessuna sede sarà aperta per il 14 settembre. Nemmeno quella, meno colpita, di Perrone. Che però potrebbe diventare il plesso recuperabile in tempi accettabili, e dare una boccata di ossigeno alla D.S. prof.ssa Marinella Allocca.
Abbiamo provato a parlarne con la diretta interessata, ma la preside ha gentilmente declinato l’invito preferendo concentrarsi sulle soluzioni a una vicenda che colpisce in maniera estremamente invasiva la sua comunità studentesca. Se in un primo momento per gli alunni della scuola media si erano ipotizzati doppi turni al “Mattei” di Casamicciola (anche per una sorta di contiguità territoriale), la soluzione che sta prendendo credito è quella di un trasferimento nelle scuole del comune di Porto d’Ischia. Alla sede del “Marconi” e alla scuola media di Ischia. Previsione poco gradita sia dal sindaco di Casamicciola GiovanBattista Castagna sia dalla Allocca, fortemente propensi a lasciare la comunità studentesca di Casamicciola sul proprio territorio anche per scongiurare trasferimenti (e spostamenti) di massa con tutti i disagi di un doppio turno certamente più gravosi per popolazione studentesca under 13.
Siamo ovviamente nel campo delle pure congetture, che però trovano una piccola, significativa conferma nel fatto che gli Uffici di Segreteria dell’IC “E. Ibsen” sono operativi da venerdì scorso presso il 1° Circolo Didattico – Istituto Marconi di Ischia, dove domani, lunedì 4 settembre, l’Ibsen terrà il suo primo Collegio dei Docenti.
LICEO STATALE ISCHIA – Lacco Ameno. E’ la scuola che prevede i tempi più brevi per ottenere la piena agibilità. Operai al lavoro in queste ore soprattutto per recuperare i pilastri ammalorati per via dell’umidità. La sede dei bienni liceali non ha avuto danni strutturali: ma il terremoto ha reso manifesti tutti i problemi pre-sisma. «Per il 14 settembre dovrebbe essere disponibile» conferma il dirigente prof. Giampietro Calise. «Il problema è che non so la destinazione. Per il nuovo anno scolastico avevo già previsto di portare il biennio del classico nella sede del Polifunzionale a Ischia, lasciando a Lacco Ameno il biennio dello scientifico, di scienze applicate, linguistico e scienze umane. Il plesso ha 19 aule disponibili più un laboratorio. Siamo pronti ai doppi turni, se ci diranno di farli, come ad altre soluzioni». In altri termini Calise lascia intendere che la sede lacchese, una volta ottenuta l’agibilità, potrebbe essere “richiesta” da altre scuole senza sede (si pensi – ad esempio – al “Vincenzo Mennella”, sempre di Lacco Ameno). Tutti i liceali del biennio rischierebbero pertanto i doppi turni in un’unica sede, quella ischitana del Polifunzionale. Immobile che, tra l’altro, ha superato con successo tutte le verifiche tecniche dei giorni scorsi. «Ho chiesto personalmente un sopralluogo della Città Metropolitana» continua Calise. «E’ venuto un ingegnere a controllare le due sedi, quella ischitana e quella lacchese, trovandosi in perfetto accordo con le risultanze della Protezione civile. Al Polifunzionale non c’è nulla da imputare al terremoto: né fessure o crepe. Tutte le piccole criticità dell’istituto sono pre-sisma».
Dove finiranno i piccoli studenti delle elementari? L’ipotesi più accreditata è che, ottenuta l’agibilità del Liceo Scientifico, gli alunni delle medie e probabilmente anche quelli della classi quarte e quinte elementari possano usufruire delle aule del Liceo (senza doppi turni se i liceali del biennio vanno a Ischia, con i doppi turni se restano a Lacco). Alla Fundera e alla materna di Via Pannella, una volta terminati i lavori, potrebbero sistemarsi i bambini della altre classi elementari.
«E’ prematuro parlare di soluzioni e piani B, anche se ovviamente, d’accordo con il sindaco Pascale, stiamo vagliando ogni possibilità» conferma la Barbieri. «La celerità nelle risposte deve affiancarsi alla cautela, meticolosa, quando si parla di sicurezza. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, l’architetto Alessandro Delle Grottaglie vuole vederci chiaro e fare i lavori per bene, soprattutto nell’edificio più vulnerabile, il Principe di Piemonte. Tengo a sottolineare tuttavia che è solo la parte dell’edificio prospiciente alla strada che necessita di lavori lunghi. E che non è mai stato a rischio crollo, altrimenti il marciapiede sarebbe stato transennato e interdetto».
Al momento, la segreteria dell’IC Mennella ha una sede provvisoria nell’info point di Piazza Santa Restituta. Già dalla prossima settimana, tutti gli uffici (presidenza compresa) saranno trasferiti nel complesso museale di Villa Arbusto. «Se tutto va come deve andare – conclude la preside – e se i lavori termineranno nelle scadenze previste, la situazione per gli studenti di Lacco Ameno potrebbe essere più rosea di quanto previsto a pochi giorni dal sisma. Sono molto grata al comune di Lacco Ameno, dal sindaco Giacomo Pascale all’assessore Cecilia Prota e a tutti i consiglieri, per il grandissimo impegno e la grande vicinanza che hanno dimostrato al mondo della scuola. Le procedure hanno subito un’accelerazione, la sala consiliare della casa municipale ci è stata messa a disposizione per il collegio dei docenti e le altre successive riunioni».
A Forio, la situazione è certamente migliore. Piena agibilità del plesso in via Cardinale Lavitrano (sede dell’indirizzo tecnico per il Turismo e da oggi anche degli uffici della segreteria ) mentre qualche problema si è presentato per la sede del Nautico in via Matteo Verde. «Non ci sono danni all’immobile. Purtroppo esiste un problema su un edificio che confina con l’Istituto. Occorrerà dunque una dichiarazione di inagibilità del comune di Forio per quanto riguarda questo immobile, seguito da un’ingiunzione di messa in sicurezza dello stabile al suo proprietario. Se questi provvedimenti venissero adottati in tempi brevi, è ragionevole pensare che presto potremmo rientrare nella disponibilità del plesso di via Matteo Verde».
In caso contrario? «Sto valutando diverse opzioni, cercando di evitare i doppi turni, che per noi, da anni in condizioni di emergenza, sarebbero veramente molto negativi. Porterò al collegio dei docenti di domani varie ipotesi, vedremo insieme come orientarci. Per gli studenti del Cristofaro Mennella l’anno scolastico comincerà il 14 settembre. Poco ma sicuro».
ISTITUTO COMPRENSIVO FORIO – Forio. A sorpresa, qualche difficoltà anche per gli studenti (più piccoli) della cittadina turrita e per la D.S. Maria Chiara Conti. Com’è noto, l’Istituto è articolato in più plessi: “Balsofiore”, “Scentone”, “Monterone”, “Aurora senza Nubi” e “S.Vito”. Questi ultimi due, sedi della scuola dell’infanzia e ubicati in pieno centro storico, non possiedono più agibilità piena. «Per uno, il “San Vito”, proprio accanto alla Cattedrale, sono necessarie solo prescrizioni a cui il sindaco provvederà quanto prima» ci spiega la preside. «L’altro, pur non avendo subito grossi danni, risente dello stato in cui versano i locali delle suore al piano superiore, che necessitano di alcuni interventi, o addirittura della sostituzione del solaio. Al momento mi sento tuttavia di confermare l’avvio dell’anno scolastico per tutti a partire dal prossimo 14 settembre».
Questa la school-map delle realtà che presentano qualche problema.
Tutto tace (in positivo, e futuri doppi turni permettendo) per gli altri Istituti rimasti indenni al sisma. Il “Telese” ad esempio, ha già comunicato ufficialmente orari e date di inizio anno scolastico. Per gli altri si profilano giornate laboriose.
Le pedine sullo scacchiere della scuola isolana post-terremoto hanno appena cominciato a muoversi.