Sisma, la Regione lavora alla “mappatura” dei danni
L’ente di Palazzo Santa Lucia chiede “con urgenza” ai Comuni isolani terremotati l’elenco dei fabbricati colpiti per la perimetrazione necessaria al piano di Ricostruzione post-sisma
Eppur si muove. La Regione Campania, tramite la Direzione generale di governo del territorio, si è attivata per dare concretezza alle operazioni connesse all’elaborazione del Piano di Ricostruzione post-sisma previsto dall’articolo 24-bis del decreto-legge 109/2018. L’ente ha infatti inviato ai tre Comuni dell’isola d’Ischia colpiti dal terremoto del 2017 una nota relativa alla richiesta di documentazione amministrativa per la “ricognizione del danno”. Anzi, la richiesta è definita come “urgente”: alla Regione servono gli elenchi dei fabbricati totalmente e parzialmente inagibili, oggetto di specifica ordinanza sindacale, e le eventuali perizie di parte fornite dai proprietari degli immobili interessati dal danno provocato dal sisma. Lo scopo di tale richiesta è quello di integrare la mappatura già rilevabile per gli immobili soggetti a schedatura Aedes eseguite dal Commissario di Governo e dalle altre amministrazioni intervenute. La nota si conclude ribadendo che la “presente richiesta risulta di estrema importanza e rilevanza sia ai fini della perimetrazione del Piano di ricostruzione che dei suoi effetti di natura urbanistica, paesaggistica ed edilizia”.
Dunque, la Regione sembra voler finalmente imprimere un’accelerazione alla sospirata pianificazione per l’opera di ricostruzione, come del resto prescrive la citata norma, la quale, modificata nell’ottobre di un anno fa, stabilisce che “la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017 nonché la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori interessati sono regolate da un piano di ricostruzione redatto dalla Regione Campania”. Le varie procedure di approvazione del piano di ricostruzione vedranno l’applicazione la disciplina prevista dall’articolo 11 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229. Parliamo quindi della stessa disciplina che a suo tempo è stata applicata per le fasi successive agli eventi sismici che quattro anni fa colpirono l’Italia Centrale.
Il piano di Ricostruzione generale coordinato dalla Regione andrà comunque in parallelo con gli interventi di ricostruzione privata già in atto tramite le ordinanze del Commissario straordinario, relative ai cosiddetti danni lievi e ai danni pesanti che necessitano di adeguamento e miglioramento sismico. Infatti il Commissario ha anche il compito di definire criteri di indirizzo per la stessa pianificazione, la progettazione e la realizzazione degli interventi di ricostruzione con adeguamento sismico degli edifici distrutti e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici danneggiati, in modo da rendere compatibili gli interventi strutturali con la tutela degli aspetti architettonici, storici e ambientali, anche mediante specifiche indicazioni dirette ad assicurare una architettura ecosostenibile e l’efficientamento energetico. Entro centocinquanta giorni dalla perimetrazione dei centri e nuclei così individuati, gli uffici speciali per la Ricostruzione cureranno la pianificazione urbanistica connessa alla ricostruzione ai predisponendo strumenti urbanistici attuativi, completi dei relativi piani finanziari, allo scopo di programmare in maniera integrata i vari interventi di: ricostruzione con adeguamento sismico o ripristino con miglioramento sismico degli edifici pubblici o di uso pubblico, in primis quelli scolastici e di culto, dell’edilizia residenziale pubblica e privata e delle opere di urbanizzazione secondaria, distrutti o danneggiati dal sisma; degli edifici privati residenziali e degli immobili utilizzati per le attività produttive.