Da sempre attento a tutti i problemi legati alla ricostruzione post sisma, l’ingegnere Giuseppe Conte ha indirizzato una dettagliata nota all’attenzione di Giovanni Legnini, di recente nominato commissario in luogo del Prefetto Carlo Schilardi. La missiva, decisamente articolata, ha come oggetto “Documento preliminare relazione di piano di Ricostruzione dell’isola d’Ischia nei Comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno. Osservazioni”. Nell’esordire il professionista isolano scrive: “Gentilissimo Commissario, Il 28 luglio 1883 è la data della catastrofe sismica che distrusse la parte collinare di Casamicciola. Il terremoto si è ripresentato il 21 agosto del 2017 nello stesso luogo, come nel 1796, 1828, 1881 e, appunto nel 1883, solo per indicare i più recenti. Pertanto sarebbe opportuno che tutti gli organi competenti ricordassero la storia sismica dell’isola d’Ischia e che gli interventi nella area terremotata venissero adeguati alla natura del territorio”.
Dopo questa precisazione che sa tanto di monito, Peppe Conte entra nel merito della questione: “Tuttavia, ad oltre quattro anni dal Terremoto, la ricostruzione non è ancora decollata. In questi giorni si è appreso della sua nomina a Commissario Straordinario per la ricostruzione, in sostituzione del Consigliere di Stato, dott. Carlo Schilardi. Ciò premesso, il Sottoscritto, ing. Giuseppe Conte, nato a Casamicciola ed ivi residente al C.so Vitt. Emanuele n.6, iscritto all’Ordine degli ingegneri della provincia di Napoli al n.7551, già Sindaco del comune di Casamicciola Terme, funzionario Regione Campania, Servizio Acque e Acquedotti e Servizio Tecnico del Settore Demanio e Patrimonio, in quiescenza, coglie l’occasione per segnalare le difficoltà dell’elaborazione di un piano di ricostruzione adeguato, considerate le diverse interpretazioni della legge da parte dei soggetti preposti. A tal proposito, Enrico Ibsen, da turista, parlando di Casamicciola, affermava: ‘In mezzo a tanta bellezza mi sento felice”; ma vivere da residente in un’isola turistica non significa solo goderne la bellezza, bensì anche averne cura affinché la natura e le strutture caratterizzanti vengano custodite e rispettate. Quando, poi di questi luoghi si è stati amministratori per lungo tempo vi è l’obbligo sociale, oltre che morale ed affettivo di non ricorrere al facile disinteresse di chi potrebbe esclamare: ‘Noi abbiamo agito per il meglio, ora facciano altri quello che vogliono, essendo stati chiamati dalla storia nei ruoli di loro competenza’. Così dicendo, si trascura che tra le priorità di ogni persona civile, c’è l’obbligo della salvaguardia del territorio come segno di rispetto per quanto è stato già fatto e per quanto si farà per le generazioni future. Del resto, la sua competenza professionale esplicata per molti anni in vari settori della Pubblica Amministrazione, impedisce allo scrivente di tacere sulle molte riserve che da più tempo va esponendo sulla problematica in oggetto”.
“Il terremoto si è ripresentato il 21 agosto del 2017 nello stesso luogo, come nel 1796, 1828, 1881 e, appunto nel 1883, solo per indicare i più recenti. Pertanto sarebbe opportuno che tutti gli organi competenti ricordassero la storia sismica dell’isola d’Ischia”
L’ingegnere Conte aggiunge poi che “A tal proposito, trasmetto una relazione con le criticità rilevate in merito al ‘Documento preliminare Relazione di Piano di Ricostruzione dell’Isola di Ischia nei comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno’, approvato con decreto dirigenziale n. 7 del 17.11.2021 del DIRIGENTE UNITA’ OPERATIVA DIR. / DIRIGENTE STAFF, dott. Gentile Alberto Romeo della Regione Campania. Il sottoscritto si augura che questo suo modesto contributo possa essere utile. Il sottoscritto, infine, conoscendo la competenza e l’impegno da Lei già dimostrati nel terremoto del Centro Italia, è sicuro che saprà donare, a chi ha già iniziato la ricostruzione, a chi la deve ancora intraprendere e a chi non ha un soldo, la tanta sospirata ripresa che porti benessere e serenità e ridia vita a “quei luoghi che rischiano di diventare soltanto un sito, da visitare per le sue rovine, com’è già accaduto in altre parti d’Italia”.