“Il Dipartimento Casa Italia ha tra i suoi obiettivi principali quello di evitare di creare modelli sempre diversi di ricostruzione in seguito a eventi calamitosi. E’ giunto il momento di trovare un punto di equilibrio tra i diversi percorsi fin qui seguiti. Ed è anche il momento di considerare Casa Italia come la struttura tecnica di supporto a cui la politica, i cosiddetti decisori possano fare riferimento”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel suo intervento di chiusura dell’iniziativa “Officina Italia” organizzata da Carsa Edizioni in collaborazione con Fondazione Symbola, tenutasi nella Pinacoteca comunale di Ascoli Piceno alla presenza tra gli altri ospiti del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e del sindaco Marco Fioravanti. “Da una parte – ha spiegato Curcio – bisogna omogeneizzare le attività tuttora in corso, il lavoro per la ricostruzione del Centro Italia, ma anche quello tuttora in corso in Abruzzo che molti considerano appartenente al passato anche se così non è. Ma anche le opere per la ricostruzione di quei territori colpiti da sismi cosiddetti minori perché per fortuna hanno avuto una forza meno impattante di altri come Ischia o l’area etnea o il Molise”.
“Come si raggiungono questi obiettivi? – ha concluso – . Rodando la collaborazione istituzionale, rapporti istituzionali, è per questo che per la prima volta abbiamo aperto un tavolo a Palazzo Chigi ormai permanente con tutti i commissari e i Ministeri, il lavoro sui decreti semplificazione e scostamento ne sono un risultato tangibile. Andremo avanti sulla strada del coordinamento e dell’omogeneizzazione per creare un sistema delle ricostruzioni che ricalchi quello già funzionante e rodato delle emergenze, perché le ricostruzioni del futuro abbiano un’organizzazione fluida, rapida e condivisa”.