Continua lo scontro dialettico a distanza tra i sindaci dell’isola d’Ischia e la Regione Campania relativamente ai punti di vista legati all’attività venatoria e soprattutto ai cosiddetti SIC (Siti di importanza comunitaria). Dai primi cittadini parte una nuova nota in risposta a quella con cui da Palazzo Santa Lucia erano state ignorate le loro richieste alle quali era stata data risposta negativa. Lo stato d’animo della politica locale è tutta nelle dichiarazioni del presidente del consiglio comunale di Forio Gianni Mattera, che spiega: “Ritengo il provvedimento della Regione, di istituire una ulteriore limitazione ai cacciatori isolani (i quali pur pagando le stesse tasse dei colleghi della terraferma) sia discriminante. A tal motivo, giusta è l’iniziativa dei sindaci, che alzano la voce nei confronti dell’ente regionale che tenta di giustificare il diniego, a quanto già in precedenza chiesto dai sindaci, con motivazioni incomprensibili e fuorvianti”.
Ma cosa scrivono nella loro missiva Enzo Ferrandino, Giosi Ferrandino, Giacomo Pascale, Stani Verde, Irene Iacono e Dionigi Gaudioso? In premessa si rivolgono al governatore Vincenzo De Luca ed all’assessore Nicola Caputo con queste parole: “Pregiatissimo Presidente, illustrissimo Assessore, facendo seguito alle pregresse interlocuzioni, gli scriventi Sindaci, nell’esclusivo interesse di garantire la parità di trattamento ai cittadini ed in particolare agli sportivi appassionati dell’attività venatoria, rappresentano quanto segue. Con nota prot. N. 40457 del 04 ottobre u.s., gli scriventi inoltravano alle autorità in indirizzo apposita istanza al fine di ottenere la sospensione in deroga del lunedi quale giorno di silenzio venatorio all’interno dei SIC per la sola Isola d’Ischia, limitatamente ai periodi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio. Con la nota in oggetto, le SSVV riscontravano tale istanza con una determinazione di natura negativa, motivando il diniego in quanto sarebbe pendente innanzi alla IlI Sezione del TAR Campania Napoli un ricorso avente oggetto analogo a quanto richiesto con riferimento al territorio isolano. A tal fine, nella pregiata nota di diniego si legge che con ordinanza datata 25.09.2024 al TAR avrebbe sospeso la caccia per l’intera annata con riferimento a questioni che ‘possono ritenersi analoghe’. Ebbene, l’esame del provvedimento da Voi menzionato, reso dall’Ecc.mo Tribunale Regionale in esito alla fase cautelare della controversia, invero attiene a fattispecie e circostanze specifiche, che nulla hanno a che vedere con la concreta e peculiare situazione che concerne l’isola d’Ischia”.
Chiesta nuovamente con forza una sospensione in deroga del giorno di silenzio limitatamente ai periodi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio 2025. La delusione di Gianni Mattera: “Giusto alzare la voce, diniego incomprensibile”
Poi i primi cittadini isolani aggiungono: “Ed infatti, non possono essere messe a paragone, né tampoco sovrapposte, le condizioni che caratterizzano l’attività venatoria svolta in terraferma (cui si riferisce le citata pronuncia giudiziale), con quella esercitate su di una superficie limitata, quale è necessariamente quella isolana. In questa ottica, dunque, deve nuovamente e con forza chiedersi un riesame dell’istanza presentata in data 04.10.2024, affinché le SSVV vogliano nuovamente considerare la richiesta di sospendere il silenzio venatorio, limitatamente all’isola d’Ischia, per il periodo compreso tra la fine di ottobre 2024 e la fine di gennaio 2025. A tal fine, mette conto evidenziare che: l’inibizione dell’attività venatoria nell’area SIC il lunedì comporta un notevole incremento dei rischi connessi al prevedibile incremento della concentrazione di attività nelle zone franche dell’isola che costituiscono una porzione assai limitata se comparata al numero di cacciatori presenti sull’isola. Ciò comporterebbe un evidente pericolo per la pubblica e private incolumità degli sportivi e dei passanti; il provvedimento de quo, non tenendo conto dell’oggettiva penalizzazione per i cacciatori isolani che non possono facilmente spostarsi in aree franche cosi come avviene per gli appassionati residenti in terraferma, costituisce un’evidente discriminazione ingiustificata ai danni di sportivi che, benché soggetti ai medesimi obblighi di natura contributiva rispetto all’intera comunità di appassionati, restano di fatto, penalizzati; l’ordinanza del TAR n. 1853/2024, spiega i suoi effetti limitatamente alle circostanze ed alle posizioni giuridiche oggetto di causa, non potendosene estendere gli effetti per analogia (neppure in questo caso ravvisata) a situazioni del tutto inconferenti con quelle oggetto di causa”. Da qui la logica richiesta conclusiva: “Ciò rappresentato, si rinnova con forza la richiesta di una sospensione in deroga del lunedì come giorno di silenzio venatorio all’interno dei SIC per la sola Isola d’Ischia e limitatamente ai periodi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio p.v.”.