POLITICA

Sicurezza di baie e bagnanti, sull’isola scoppia la polemica

Botta e risposta, a mezzo social, tra il Sindaco Dino Ambrosino e Mariano Cascone, già consigliere comunale dal 2010 al 2015 con la lista “La Svolta”

La politica procidana, in attesa delle elezioni comunali del sempre più imminente settembre, vive di lampi quotidiani, con botte e risposte attraverso i social, che vedono protagonisti i rappresentanti delle due opposte compagini (anche se le liste non sono ancora pubblicamente formalizzate), guidate rispettivamente dall’attuale sindaco Dino Ambrosino e dal già sindaco Luigi Muro. Nelle ultime ore l’attenzione si è focalizzata sulla protezione delle baie e cale dell’isola (problema che si rinnova ad ogni stagione estiva da più di qualche anno) che, in modo particolare nel corso dei fine settimana, si popolano dei meglio conosciuti “diportisti della domenica” i quali scappano dalla città per trovare refrigerio nel mare limpido di Procida.

In un post il sindaco Ambrosino scrive: “Lo scorso fine settimana abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte dei bagnanti per l’eccessivo avvicinamento delle barche verso riva. Per questo abbiamo rinforzato la dotazione di boe di avvertimento, ad una distanza di oltre 200 metri da terra. Saranno anche unite da una corda di dissuasione, per scoraggiare lo sconfinamento delle imbarcazioni.Alla Regione stiamo chiedendo finanziamenti per realizzare i campi boe con gavitelli, avendo già elaborato una progettazione dettagliata. Solo per la Chiaia occorrono almeno 150.000 euro, che metterà il Comune se continuerà il disinteresse delle altre istituzioni”.

A rispondere al Sindaco è stato Marino Cascone, già consigliere comunale dal 2010 al 2015 con la lista civica “La Svolta”, che scrive: “Spopolano sul web immagini delle nostre baie invase dai natanti specialmente durante i fine settimana.Barche di ogni tipo e dimensione che sostano allegramente sulle coste isolane, senza alcun rispetto delle norme vigenti nelle zone del parco marino Regno di Nettuno e in taluni casi, purtroppo frequenti, vicinissimi alla spiaggia.

Poco portano alla nostra economia, inquinano e sono oggettivamente un pericolo per i bagnanti, che giustamente sono indignati e manifestano il loro sacrosanto disagio sui social.

Non è la prima volta, speriamo sia una delle ultime. Anche il nostro sindaco è intervenuto sull’argomento a mezzo social. Ciò detto, vale la pena ricordare cosa dichiarava, su questo argomento, lo stesso sindaco all’indomani della vittoria elettorale del 2015 della Procida che Vorrei.

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Era il 29.07.2015, Seduta del Consiglio Comunale di Procida all’ordine del giorno si discuteva delle “Linee programmatiche dell’azione amministrativa 2015/2020” cioè il programma politico amministrativo che la sua amministrazione si prometteva di realizzare nel quinquennio che aveva davanti. Ecco le sue testuali parole: “Dobbiamo prevenire i cosiddetti fenomeni di approdo selvaggio mediante l’organizzazione di campi boe e con attività di controllo e prevenzione”. Torniamo ad oggi, siamo a fine giugno 2020. Sta di fatto che dei campi boe non vi è traccia dopo i suoi 5 anni di governo del territorio. Del controllo e prevenzione peggio mi sento.

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Possiamo quindi affermare che l’obiettivo dichiarato ufficialmente in Consiglio Comunale è stato fallito. La promessa si è rivelata tale. Risultato pari a zero. Chiacchiere. Una delle tante fatte in quella seduta di Consiglio Comunale. Dopo 5 anni il nulla del nulla.

Qualcuno potrà obiettare che il Regno di Nettuno (istituita con decreto del Ministero dell’ambiente Pecoraro Scanio – Governo Prodi – il 27 dicembre 2007) è solo di recente uscito da un periodo di commissariamento. Motivo per cui nulla si è fatto.L’obiezione non ha fondamento per il semplice motivo che quando si insediò questa amministrazione (2015) il commissariamento c’era già!

Ma ciò nonostante il sindaco assumeva comunque, ufficialmente in consiglio comunale, questo impegno con la cittadinanza, pur consapevole del commissariamento in atto.

Forse prometteva cose che sapeva non potersi realizzare? Forse ha esagerato con le promesse? Forse prometteva al grido di “poi vediamo che succede..”? Forse pensava che i cittadini al termine dei 5 anni di amministrazione non chiedessero conto degli impegni assunti solennemente in consiglio comunale? Forse non ne è stato capace?Ciascuno si faccia la sua idea sul perché. Fatto sta, che questo è solo un esempio di quanto è stato promesso nel 2015 ma non realizzato.

PS: in quella stessa seduta il sindaco dichiarava altresì: “Rendere l’area marina protetta Regno di Nettuno più attenta ed efficiente per il rilascio delle autorizzazioni … nel riconoscimento di un trattamento di favore per il residente (procidano) nell’organizzazione di un front/desk dislocato sui territori …”

Di fronte a quest’altro impegno solenne è appena il caso di ricordare che l’unica cosa che questa amministrazione è riuscita a fare in questi 5 anni è perdere l’ufficio dell’AMP a Procida.

Tutto è stato spostato esclusivamente a Ischia. Questi i fatti”.

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