Si sono scordati i morti
Un dispositivo chiaro, inequivocabile, che proprio non ammette repliche. E che adesso si può ritorcere come un boomerang sul Comune di Ischia, che potrebbe fare la fine del pifferaio. Che, giova ricordarlo, andò per suonare e si ritrovò con l’essere suonato. Il giudice del Lavoro ha infatti annullato la sanzione disciplinare della sospensione di dieci giorni dal lavoro che venne comminata tempo fa a Salvatore Migliaccio, dipendente della Ischia Ambiente. Il quale fu oggetto di questo provvedimento sul quale non ci pronunciamo (anche perché ci ha pensato di chi competenza e cioè l’autorità giudiziaria) mentre però i vertici della società partecipata fecero spallucce su coloro che avevano colpe gravi come ad esempio quelle legate al furto di carburante. Nella sua sentenza il magistrato ha non solo cancellato la predetta sanzione ma anche condannato la Ischia Ambiente al pagamento delle spese che, accessori compresi, superano i quattromila euro. C’è però dell’altro ed è un aspetto tutt’altro che trascurabile. E’ infatti emerso che all’interno del cimitero comunale in località San Michele l’azienda a capitale interamente comunale non eseguiva le tumulazioni nonostante questo servizio fosse incluso nel capitolato per il quale il Comune corrisponde un congruo canone. A questo punto la domanda sorge spontanea: è il caso che dal palazzo municipale di via Iasolino ci si attivi per richiedere la restituzione di quanto versato alla Ischia Ambiente procedendo per danni contro gli amministratori? Anche stavolta lasciamo la risposta alla libera interpretazione dei nostri lettori, certo è che se qualcuno dovesse procedere in questa direzione sarebbero davvero “cavoli amari”.
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