Ischia – «Una sfida con noi stessi. Con proposte di long drink per la prossima estate. Un po’ come avveniva per “Cocktail sotto le stelle”, quando abbiamo portato questo mondo, la nostra professionalità e creatività, in strada tra la gente». A parlare è Rocco Di Costanzo, celebre barman isolano e responsabile AIBES per le Isole di Ischia e Procida. «L’approccio con il cliente deve essere delicato e al tempo stesso profondo, siamo un po’ degli psicologi, cerchiamo di capire cosa vuole il cliente, in che direzione possiamo portarlo. Il segreto di un buon cocktail nasce spesso dall’ispirazione del momento, da come faccio sposare i liquori in combinazioni che non devono prevalere l’uno sull’altro. Un equilibrio molto importante per l’aspetto tecnico di questa professione». Come si affrontano le competizioni? «Con serenità. E’ il clima che ho cercato di creare attorni agli studenti oggi impegnati in questa gara. L’emozione c’è, perché ci sono i genitori, gli insegnanti, per loro è la prima volta in pubblico, quindi, anche con l’aiuto del mio collega Pasquale Perna, abbiamo fatto di tutto per metterli a loro agio. L’importante è che ci sia la passione. A guidarli anche in futuro, quando – è il consiglio che do sempre – bisognerà andare oltre i confini dell’isola e dell’Italia, per imparare le lingue, i modi di relazionarsi al cliente, il savoir faire e naturalmente il bagaglio professionale. Occorre essere molto concentrati e determinati per diventare dei barman di successo, a costo di grandi sacrifici».
Tecnica o creatività? «Servono entrambe. La tecnica arriva con l’esperienza, se si seguono buoni maestri e si studia con serietà e impegno. La creatività appartiene a ognuno di noi in dosi diverse, l’importante è sfruttare al massimo il cervello». Contano fifty fifty? «Nelle competizioni l’estro gioca forse un ruolo maggiore, mentre nel lavoro quotidiano prevale la sicurezza della tecnica».
(GIA.CA)