È ormai iniziata la campagna elettorale a Serrara Fontana: Irene Iacono e Cesare Mattera hanno davanti un mese impegnativo, per cercare di ottenere il consenso che gli elettori depositeranno nelle urne il 3 e il 4 ottobre prossimo. Ma come si affrontano quattro settimane di campagna che a volte, come è successo a Lacco Ameno lo scorso autunno, si trasformano in un confronto all’ultimo voto? Lo abbiamo chiesto ad alcuni sindaci isolani, che hanno rievocato le sensazioni e gli atteggiamenti di quando, da candidati, hanno affrontato la competizione elettorale fino al responso finale.
«Una certa dose di stress c’è già prima della campagna vera e propria – riflette il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna – e mi riferisco al momento della chiusura delle liste e al deposito dei nominativi dei candidati. Poi inizia la campagna ed è una vera “escalation” che non permette di tirare il fiato fino al responso finale. Indubbiamente l’impegno è faticoso, ma è doveroso e necessario confrontarsi con la gente, esporre i propri programmi per il quinquennio di amministrazione, individuare le problematiche ed illustrare le soluzioni elaborate nella prospettiva generale di miglioramento e sviluppo del paese. Di qui l’esigenza di “scendere in piazza”, confrontarsi coi cittadini e “scontrarsi” con gli avversari politici. Certamente per chi ha già partecipato a numerose campagne, la situazione risulta meno stressante. Chi invece è “all’esordio”, si troverà sicuramente immerso in una serie di contesti inediti e dunque più faticosi, anche se pure in tal caso si tratta di esperienze che a medio e lungo termine porteranno dei benefici, esperienze che a mio parere tutti dovrebbero fare: la politica è servizio, è l’occasione per convogliare le proprie forze e capacità nel costruire qualcosa di importante per tutto il paese. Dunque una bella esperienza che andrebbe indicata anche ai giovani, vista l’importanza che essa ha in termini di formazione personale. A Serrara, da oggi in poi è come se per un mese ogni giorno fosse un esame per i candidati, e proprio come l’esame di maturità sarà qualcosa che essi ricorderanno tutta la vita, ottenendo un arricchimento caratteriale e una maggiore consapevolezza dei problemi del proprio paese», conclude Castagna.
«Dipende innanzitutto dal grado di esperienza – spiega il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale – perché se si è alla prima candidatura la situazione è del tutto diversa rispetto a quando si è già “veterani”. In ogni caso lo stress non viene mai completamente domato: si vive l’intero mese con senso di responsabilità, credendoci, e più ci credi, meno senti lo stress. E comunque la fatica e lo stress vengono ripagati dall’affetto delle persone, nelle case della gente, negli incontri pubblici, quando senti aumentare la partecipazione e il consenso dei cittadini. Però ripeto, la reazione allo stress da campagna elettorale è molto soggettiva: nel nostro caso a Lacco lo scorso anno fu particolarmente dura perché dopo lo spoglio dovemmo affrontare il ballottaggio, dunque un supplemento di campagna e di fatica, con una campagna che da 30 giorni salirono a 45: spero che né Serrara né nessun altro comune debba rivivere quei fatti che la gente conosce ormai bene. Personalmente combattevo lo stress con lunghe camminate, e cercando di fare squadra coi miei candidati anche al di fuori dell’ambito strettamente elettorale, stando insieme anche a cena con le rispettive famiglie: credo che per quasi due mesi abbiamo regolarmente cenato assieme per consolidare lo spirito di squadra e contemporaneamente allontanare lo stress, cosa che ha fatto nascere anche un bel rapporto di amicizia che va oltre il contesto politico. A Serrara Fontana – conclude Pascale – la situazione presenta certe similitudini con quella di Lacco Ameno, a partire dalla frattura nella maggioranza che determinò la chiusura anticipata della consiliatura, fino alla possibilità di un esito al fotofinish».
Il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino evidenzia l’importanza della passione politica: «Lo stress provocato dalla campagna elettorale tende ad attenuarsi quando si incontrano le persone, alimentando quella dialettica che già si è creata nella pratica politica e amministrativa, anche durante i mandati precedenti, con i cittadini. Questo rapporto diretto finisce per alimentare in maniera significativa la motivazione necessaria per affrontare quel mese decisivo: il rapporto con la gente è l’unica benzina che può sospingere il candidato lungo tutto l’arco della campagna. È importante anche la consapevolezza di aver lavorato bene, di aver cercato di dare un contributo importante alla propria comunità. Sono cose che tendono a far sentire meno la fatica del confronto elettorale. Quest’ultima resta un momento impegnativo che, se affrontata con buona volontà, diventa meno pesante di quanto possa sembrare. Fondamentale in ogni caso – puntualizza il primo cittadino – è la passione: senza la molla della passione per la politica, che significa mettersi a disposizione della propria comunità, una campagna diventerebbe un ostacolo impossibile da superare».