Scuola, la dura vita dei pendolari
La quotidiana odissea cui sono sottoposti i lavoratori dell’istruttore tra partenze di traghetti e aliscafi spesso non coincidenti con gli orari di accesso e uscita dai plessi scolastica e l’assenza di coincidenze con gli autobus.
Trasporti, vita difficile per i pendolari dell’istruzione: traghetti, aliscafi e bus senza coincidenze, la “scuola” ha problemi di trasporto e collegamento. L’intermodalità resta una chimera su un territorio senza infrastrutture e piani strategici. Così in una isola che vive di turismo trasferiti ad Ischia, trovare casa (l’emergenza abitativa tra sisma e frana è un fatto) o un semplice hotel per la notte a prezzi modici per un lavoratore della scuola con stipendi fermi alla notte dei tempi, diventa un problema.
Nella scuola i pendolari non fanno vita facile. In un caso su dieci bus e mezzi di navigazione non sono efficienti per garantire gli spostamenti e vivere fuori sede è antieconomico.In particolare, in territorio dove tutto è rivolto e indirizzato all’utenza turistica. Sono gli studenti la maggior parte dei pendolari, ma anche il mondo delle insegnanti non scherza: Ischia conta a bene vedere oltre il 60% di “prof” non residenti,quello in servizio è proveniente dal continente ma anche dalla vicina Procida soprattutto, come anche Capri. Così come il personale di assitenza ed i collaboratori. È con una popolazione di 60 mila abitanti è facile comprendere le esigenze di un territorio che sconta gli effetti di molteplici carenze. Ischia, principalmente non può vantare i collegamenti migliori come il resto della Campania, Napoli in particolare, sono fanalino di coda. Inoltre, secondo le statistiche, almeno un insegnante, un operatore scolastico e ovviamente un ragazzo su tre è costretto a uscire dal Comune in cui vive per poter andare a scuola. Questo su un’isola con sei comuni sarebbe poca cosa, però, va anche detto che la maggior parte degli spostamenti è diretto verso le 14 città metropolitane e viceversa; dunque, oltre lo stretto braccio di mare del Golfo di Napoli. È tutto questo che, di fatto, fa si che il mondo della scuola, più che altri, sia costretto a lunghe ed estenuanti trasferte per studiare e lavorare.
Soffermiamoci però su Ischia. Il dato che fa riflettere, è che un edificio scolastico su dieci non è raggiungibile con i mezzi pubblici in modo adeguato e dove sono raggiungibili lo sono solo a costo di indicibili ed enormi disagi a causa dell’enorme richiesta rispetto alla offerta. La mancanza di intermodalità ed una atavica carenza del settore stanno mettendo a dura prova il mondo del pendolarismo e della scuola. Un mix di fattori tra disagi, mancata programmazione ed imprevisti che in una realtà disagiata quale è un’isola, rischia di diventare un’impresa anche riuscire ad aprire in orario le scuole e far ritorno a casa. Tutto questo a causa del mancato coordinamento tra trasporti marittimi e terrestri e di orari che talvolta non tengono conto di queste esigenze, anche per gli stessi studenti e non solo per gli operatori del settore: dirigenti, insegnanti, assistenti e tecnici. Una popolazione scolastica per cui fare scuola lavorare sta diventando il corollario, mentre la vera impresa diventa viaggiare e raggiungere la Scuola ed il posto di lavoro.
A lanciare il grido d’allarme è la dirigente del Circolo Forio 1, Carmela De Vita che chiede coordinamento, maggiore attenzione e lancia una campagna di sensibilizzazione: «Aprire la scuola sta diventando un’impresa. Tutte le mattine vivo con l’ansia di non riuscire ad accogliere gli allievi- spiega la De Vita- la maggior parte degli insegnanti viene da Procidao dalla terraferma e sconta i gravi problemi dei collegamenti e dei trasporti sia a mare che a terra: Corse ed orari non adeguati, mancati collegamenti via mare a fasi alterne per i più disparati motivi, con collegamenti terresti publici assolutamente improponibili per le esigenze della categoria. Posso dire senza timore di smentire che è il caos! Caos nei servizi ma anche fuori e dentro le scuole dove si vive in costante incertezza. Raggiungere la scuola con i mezzi pubblici è un’impresa così si fa ampio ricorso ai mezzi privati ed in una isola tanto piccola, a Forio, vi lascio immaginare gli ingorghi che si creano fuori ai plessi- prosegue la De Vita- A questo poi si aggiungono i costi altissimi che bisogna affrontare per viaggiare e raggiungere scuola. Parliamo di abbonamenti per le compagnie di navigazione che però non sono validi in tutti gli scali e con tutte le compagnie e quindi che andrebbero adeguati, ai bus che però non passano o non arrivano ovunque e che quindi costringono a vettori privati come taxi e noleggi che chiedono le loro belle cifre. Ci si aggiunga che spesso si resta sull’isola con la necessità di trovare un hotel anche in inverno che non ci costringa ai costi da turista. Anche diventare stanziali, trasferirsi, lasciare casa e famiglia per lavorare ad Ischia non è cosa facile. Servirebbero convenzioni accordi ed agevolazioni.Insomma, è una situazione complicata per la quale urge una sinergia amministrativa affinché venga risolta. Così non si può andare avanti, rischiamo di chiudere le scuole». Insomma, la continuità territoriale resta una chimera senza un accordo di programma istituzionale sui trasporti e i collegamenti, sulle convenzioni e gli accordi per i pendolari delle isole, Ischia resterà sempre più isolata e sede meno appetibile.
L’allarme della dirigente scolastica Carmela De Vita: «Aprire la scuola sta diventando un’impresa. Tutte le mattine vivo con l’ansia di non riuscire ad accogliere gli allievi: moltissimi docenti arrivano da Procida o dalla terraferma e sconta i gravi problemi dei collegamenti sia a mare che a terra»
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«Si tenga presente che il 60 % del personale viene da Procida e terra ferma. Quindi il problema trasporti è cruciale, ma anche il problema di prevedere un sistema calmierato per i pendolari che vada oltre la vocazione turistica dell’isola- prosegue la dirigente De Vita- La risposta a tante criticità sono le assenze numerose malgrado le visite fiscali che tuttavia non sortiscono alcun effetto e la crescita esponenziale delle persone che beneficiano di 104, in modo che non devono aspettare i tre anni per avere o trasferimento o assegnazione. Quindi se non si risolve il nodo trasporti e lo si fa anche in ordine alla scuola la situazione andrà sempre peggio».
Intanto un primo risultato sembra potere essere raggiunto con il differimento di una corsa, la Snav 13,50 dal porto di Casamicciola, per consentire il rientro delle insegnanti dopo l’uscita e il trillo della Campanaella delle 13,00. «Saremo in Regione al tavolo istituzionale, anche con il presidente della Commissione Trasporti Luca Cascone per discutere di questa situazione, delle necessità del mondo della scuola che va risolto e che, continuando così potrebbe avere gravi ripercussioni, con un continuo impoverimento del sistema che va a danno degli studenti oltre che dei lavoratori. Urge una soluzione. Abbiamo avuto una prima rassicurazione sulle richieste a SNAV per i collegamenti via mare, abbiamo tante altre richieste da fare» ci ha spiegato Vanna Palladino tra le più agguerrite portavoce del movimento pro trasporti degni da e per le isole, sulle vie del mare, ma anche via terra».