Che la situazione potesse far registrare un epilogo drammatico, lo si era – purtroppo intuito – ma ieri è arrivata anche la triste conferma Dopo due giorni pieni di ricerche che non avevano dato esito, condotte dalla capitaneria di porto di Capri guidata dal tenente di vascello Dario Gerardi, è stato ritrovato in mare nelle acque di Procida il cadavere dell’uomo di 77 anni di Anacapri, Ramiro Mottola, del quale non si avevano più notizie dalle prime luci dell’alba di venerdì mattina, quando era uscito per una battuta di pesca. Il mancato ritorno a casa dell’uomo nei tempi abituali ha subito fatto scattare l’allarme dei familiari: il Mottola si era recato a pescare in una zona decisamente impervia di Anacapri, nell’area di Punta Campitiello all’altezza del fortino di Mesola.
Dopo la segnalazione alle autorità competenti, la macchina delle ricerche si era messa immediatamente in moto. Uno specchio di mare decisamente ampio è stato battuto ininterrottamente, anche nella fascia oraria notturna, da motovedette della capitaneria di porto di Napoli, Capri e pure di Ischia, con gli uomini guidati dal t.v. Alessio De Angelis. Ma per due giorni nessun risultato, nonostante la presenza di un ulteriore motovedetta dei carabinieri e del nucleo subacquei della stessa guardia costiera che hanno ripetutamente scandagliato i fondali. Tutto questo con un servizio di perlustrazione che veniva svolto anche con i rocciatori del Soccorso Alpino e dall’alto, con l’area perlustrata ininterrottamente per cinquanta ore da elicotteri di vigili del fuoco, guardia di finanza e polizia.
Oggi intorno alle 13 il ritrovamento del cadavere, in prossimità di Vivara, tra Ischia e Procida, è stato effettuato dall’equipaggio della motovedetta Cp807 di Ischia che ha avvistato il corpo e ha dato immediatamente comunicazione al comandante Gerardi del Circomare Capri che ha avvertito il magistrato di turno, che ha disposto il trasferimento del corpo a Napoli all’istituto di medicina legale dove sarà effettuato l’esame autoptico.